I vescovi umbri: «Ora bisogna
stare vicini alle persone»

San Pellegrino di Norcia
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Venerdì 26 Agosto 2016, 21:04
NORCIA «Grazie per essere venuti a Norcia a due giorni dal terremoto, mentre la terra continua a tremare. La nostra gente è messa nuovamente a dura prova, ma sa di poter contare sulla solidarietà e vicinanza di tutte le Chiese dell'Umbria, oggi qui rappresentate dai direttori delle otto Caritas diocesane e dai loro collaboratori. E questo è un bel segno di comunione ecclesiale». Con queste parole l'arcivescovo di Spoleto-Norcia e segretario della Conferenza episcopale umbra (Ceu), mons. Renato Boccardo, ha accolto e salutato i membri della delegazione regionale Caritas nel chiostro del monastero delle Benedettine di Sant'Antonio in Norcia, uno dei pochissimi luoghi religiosi della città di San Benedetto ancora parzialmente agibili. «Quello che sta più a cuore alla Chiesa in questa fase dell'emergenza, particolarmente difficile per il prosieguo dell'attività sismica - ha sottolineato monsignor Boccardo - sono le persone. Dobbiamo stare loro accanto aiutandole nelle necessità quotidiane».
A presentare alla delegazione Caritas  Umbria la situazione è stato il parroco della concattedrale di Norcia don Marco Rufini: «La nostra gente - ha detto - è atterrita e poco lucida in questo momento ed è stato drammatico per molti, soprattutto anziani, lasciare la propria casa. Abbiamo alcune decine di famiglie che non hanno più nulla, consapevoli di dover far venire una ruspa per spianare tutto Ci sono diversi nuclei familiari proprietari di aziende zootecniche in montagna e di strutture agrituristiche ed è proprio il turismo in questo momento a risentire di più del terremoto. Oggi a Norcia non c'è più un turista. Dobbiamo essere vicini a quanti non potranno più tornare nelle loro abitazioni. Si tratta di alcune decine di famiglie soprattutto nella frazione di San Pellegrino, dove già la Protezione civile e i vigili del fuoco hanno allestito una tendopoli non molto lontano dalla chiesa parrocchiale distrutta. Quello che ci preoccupa, anche come Chiesa locale, è la situazione degli allevatori che non possono allontanarsi dai loro animali». Don Rufini ha evidenziato i bisogni urgenti ad iniziare dal fornire strutture di accoglienza prima alle famiglie sfollate e poi per il ritrovo spirituale e pastorale della comunità dove celebrare le messe e svolgere le attività parrocchiali essendo inagibili tutte le chiese e le canoniche del comune di Norcia.
La delegazione regionale Caritas ha lasciato Norcia per incontrare a Terni, nella sede della Caritas diocesana, accolta dal suo direttore il diacono Ideale Piantoni, nel pomeriggio, il direttore della Caritas italiana monsignor Francesco Soddu, che in mattinata aveva visitato i centri maggiormente colpiti del Lazio e delle Marche. A monsignor Soddu è stata presentata la situazione in Umbria e data la disponibilità delle otto Caritas diocesane della nostra regione a collaborare anche con le Chiese locali del Lazio e delle Marche, oltre a ricevere ampia disponibilità dalla stessa Caritas italiana a fornire aiuti per fronteggiare l'emergenza a Norcia.
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