Il Grifo fa i conti con la coperta ancora troppo corta

Alessandro Formisano
di Corrado Losito
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Martedì 20 Febbraio 2024, 07:10
PERUGIA - La sconfitta di Sassari ha sancito due aspetti in casa Grifo. Il primo, piuttosto ovvio, riguarda l’addio alle residue chance di puntare al secondo posto, piazzamento fondamentale in prospettiva playoff. L’altra nota dolente è ben più grave e attiene a una certa debolezza strutturale del Perugia. 
Senza tanti fronzoli retorici è bene sottolineare un equivoco di fondo, quello riguardante il mercato. Se infatti è vero che nel corso dell’estate la snervante attesa di un esito positivo relativo alla riammissione del Grifo in B aveva in qualche modo frenato l’attività di mercato della dirigenza, è altresì vero che la permanenza di giocatori che sembravano essere sul piede di partenza (vedi Santoro, Kouan e Furlan) ha ulteriormente amplificato la criticità. L’arrivo di Vazquez ha tamponato solo in parte i problemi in prima linea. Il giocatore è sicuramente utile alla causa ma, fino al mercato di riparazione, è stata l’unica prima punta di ruolo. I suoi infortuni hanno complicato maledettamente le cose. In difesa Angella e Vulikic, fino al recupero di Dell’Orco hanno dovuto fare gli straordinari. A gennaio come detto le operazioni di mercato hanno solo in parte sanato i problemi. Bene Lewis in difesa: l’approdo dell’olandese ha dato maggior vigore alla retroguardia che ha potuto giovarsi di un Dell’Orco ora completamente recuperato. I problemi però riguardano gli altri due reparti. In primis la mediana che con le cessioni di Acella e Santoro resta sguarnita. Già perché sebbene Giunti sia un prospetto interessante non ha le caratteristiche di inserimento o di contenimento che avevano i due di cui sopra. Lo stesso dicasi per Bartolomei, attualmente ai box. Bisogna quindi sperare che a Iannoni o a Kouan non venga un raffreddore e che possano giocare più a lungo possibile. In attacco, le dolenti note non sono di carattere numerico ma tecniche. Si è creduto che Sylla potesse svolgere il ruolo di prima punta sposandosi alla perfezione con Seghetti. Il punto è che il lungo senegalese pur avendo le stimmate del centravanti, mostra caratteristiche che mal si conciliano con il marchigiano. L’ex attaccante della Vis Pesaro predilige l’attacco della profondità allo scambio e tende oltretutto a non venire incontro. In soldoni gioca poco spalle alla porta. Insomma un problema non da poco. Intendiamoci, si tratta di una pedina che serviva eccome al Perugia, sia dal punto di vista numerico, sia per la possibilità di sfruttare i traversoni degli esterni o dalla trequarti. Niente di più e niente di meno. 
Con squadre chiuse come la Torres, in mancanza di sbocchi però le cose si complicano. Una soluzione già sperimentata da Formisano potrebbe essere quella di mettere due trequartisti dietro di lui o Seghetti in attesa del recupero di Vazquez. C’è poi un altro problema. Al netto dei reiterati errori arbitrali (a quando un rigore per il Grifo?) appare evidente una certa debolezza nel momento in cui i grifoni vanno sotto nel punteggio. Spal a parte, in due casi il Perugia è passato in svantaggio: contro Sestri Levante e Torres e in entrambi i casi il Grifo non è riuscito a rimontare. Un caso? Forse, di certo non è un caso o per meglio dire un episodio la sconfitta a Sassari perché se è vero che il pareggio ci poteva stare è altrettanto vero che di episodio bisognerebbe parlare anche in occasione della vittoria contro la Fermana con i marchigiani che probabilmente avrebbero meritato il pari. Lo stesso dicasi in merito al successo a Pontedera. Insomma servirebbe maggior equilibrio in campo e nell’analisi dei match, provando nel frattempo a conquistare una terza piazza che diventa a questo punto fondamentale.
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