Gomme invernali: quando moda e
sicurezza vanno di pari passo

Gomme invernali: quando moda e sicurezza vanno di pari passo
di Ruggero Campi
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Venerdì 9 Dicembre 2016, 20:38
Il primo freddo, anche se non polare, bastava per far fiorire in Corso Vannucci lustre pellicce, che rendevano ancor più eleganti le fortunate signore. E se una volta le proprietarie dell’oggetto del desiderio, specie se maculato, erano pochissime e ricordate quasi come punti di riferimento dell’outfit più desiderato, la vendita televisiva e il supporto finanziario delle piccole rate finirono per renderne capillare la diffusione, con buona pace dell’esclusività. Le campagne animaliste fecero il resto. Stessa fine per il cappotto di loden: a metà autunno, nelle prime fresche giornate, erano in pochi a resistere al desiderio di trasformarsi in gentiluomini tirolesi ammantati nel verde cappotto con il tipico piegone sulla schiena. Qualcuno avrebbe voluto osare anche la mantella e magari qualche piuma. Il loden, come la pelliccia, ebbe vita lunga, ma poi scomparve nel dimenticatoio. Ad essere sinceri, il loden ancora circola per il Corso Vannucci, ma parliamo di mosche bianche, anzi verdi e blu! Da qualche anno, invece, a segnare inequivocabilmente il passaggio della stagione sono le gomme che una volta chiamavamo “da neve”: non sono una moda, né - a dispetto del prezzo - appannaggio di pochi: sarà per una questione di responsabilità, sarà l’indubbia scomodità di doversi trovare a montare le catene, magari al gelo e di notte, ma è ormai consuetudine che ai primi freddi tutti corrono a dotare di tali ausilii la propria auto. L’altro ieri, io come tutti, al primo calar della temperatura, oltre a mettere sciarpa e guanti, mi sono recato dal gommista e alla domanda “Luciano, che montiamo?” ha risposto, a me come a tutti i clienti: “Dottò, per Lei ce l’ho speciali”. Bugiardo! E quando ritiri l’amata auto gommata per il freddo, ti senti al sicuro, forse anche più al caldo!

Quello che conta però, è che ti consideri inarrestabile ed in grado di andare dappertutto. Bisogna riconoscere che le case produttrici sono state abili nello spostare il focus dell’utilizzo delle gomme dalla “neve” al “freddo”, rapportato sia alla temperatura del suolo che a quella ambientale: il risultato è stato che i pneumatici invernali sono usciti dalla nicchia ove erano rinchiusi (si montavano per andare in settimana bianca!), e invece sono diventati uno strumento indispensabile. Il codice della strada non distingue tra catene e gomme invernali e si limita a imporre che - lì dove segnalato - “i veicoli siano muniti ovvero abbiano a bordo mezzi antisdrucciolevoli o pneumatici invernali idonei alla marcia su neve o su ghiaccio”. Quindi è l’ente proprietario o gestore della strada che può imporre l’uso di gomme invernali (o di catene a bordo) sul proprio tratto. Per il codice, gomme o catene sono soluzioni equivalenti, ma non per comodità!

Per quanto i produttori si siano impegnati a fabbricare catene dal facile montaggio, metterle è quasi sempre un bello stress, perché quando servono veramente come minimo l’automobilista imprevidente sarà probabilmente bloccato, magari in un posto impervio e non pianeggiante. Certo le catene sono una grande risorsa, ma non possono essere utilizzate per lunghi tratti e comunque solo a bassa velocità, mentre le gomme invernali sono omologate anche per velocità altissime. Le loro mescole offrono maggiore sicurezza al di sotto di 7 gradi e consentono una maggiore aderenza anche su fondi non innevati. Si riconoscono dal battistrada fortemente scolpito e dai tasselli interrotti da speciali lamelle (quelle che si “aggrapperanno” meglio al fondo stradale): in ogni caso sul fianco sono identificati dalla sigla M+S ovvero mud (fango) + snow (neve) e dal simbolo di un fiocco di neve inserito in una montagna stilizzata a tre punte. Vanno montate su tutte e quattro le ruote per garantire condizioni uniformi di aderenza in curva come in frenata. In città, salvo diverso avviso, non vi è obbligo di equipaggiamento invernale, ma per noi che viviamo in Umbria anche i ripidi saliscendi cittadini potrebbero trasformarsi in una trappola e, mi raccomando, non fatevi illusioni, perché se le gomme non sono “bòne” non c’è SUV o quattro ruote motrici che tengano “…per andare dalle Alpi agli Appennini…”, che poi per noi sarebbe geograficamente il contrario, ma la rima è la rima, e Persichini ben lo sapeva!
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