«Il problema sarà lunedì - conferma un avvocato perugino che ha segnalato l’ennesimo disagio - quando centinaia di uffici legali dovranno cercare e trovare la sede per depositare tutti gli atti che sono scaduti durante i traslochi. Senza contare le centinaia di fascicoli per cui sono stati sospesi i termini durante la pausa estiva. Come si farà a gestire tutto questo se neanche si sa come arrivare agli uffici? E soprattutto, quando ci fu il trasloco tra via Baglioni e il giudice di pace, cinquanta metri di trasferimento, andarono persi oltre duecento fascicoli. Abbiamo paura a pensare cosa sarà successo in questa occasione».
Per scoprirlo, basta aspettare lunedì, mentre un altro gruppo di legali tornano all’attacco. Sono gli avvocati della Media Valle del Tevere che non vedono all’orizzonte la soluzione dei loro problemi legati ai provvedimenti assunti dal governo Monti che hanno ridisegnato i distretti giudiziari accorpando la sede distaccata di Todi al tribunale di Spoleto e non a quello naturale di Perugia.
«Attendiamo che il ministro Anna Maria Cancellieri, sollecitato dalla presidente della Regione e dai parlamentari umbri mantenga gli impegni presi circa il ridisegno della geografia giudiziaria che riteniamo fortemente deficiatario e penalizzante per il nostro territorio». Dicono gli avvocati Augusto Battisti e Giampiero Biscaroni a nome di tutti i colleghi della Media Valle del Tevere e spiegano: «Esprimiamo forte preoccupazione circa gli esiti delle iniziative avviate in sede politica per ottenere un Decreto correttivo dell'attuale accorpamento del territorio della Mvt al Tribunale di Spoleto e circa il modo in cui, a livello distrettuale, è stato gestito il problema del contenzioso pendente presso le sezioni».
«L’inerzia del ministero su questo punto - chiudono gli avvocati - non riuscirà, tuttavia, a farci desistere dai nostri propositi di lotta. Non a caso proprio ieri abbiamo consegnato ai sindaci le migliaia di firme dei cittadini della Mvt a dimostrazione che il problema della giustizia di prossimità è vivo e sentito dalla popolazione e non solo dagli avvocati».
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