Foligno, la sfida degli studenti green: «A scuola ci andiamo a piedi, come facevano i nostri nonni»

Gli studenti vanno a scuola a piedi
di Giovanni Camirri
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Lunedì 13 Marzo 2023, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 22:02
FOLIGNO - Un modo diverso, ma per molti versi antico ma attualissimo, per andare a scuola. Nell’era dove tutto è veloce c’è chi ha deciso di fare qualcosa di buono attraverso la giusta gestione del tempo muovendosi a piedi per arrivare, puntualissimi e rilassati, al suono della campanella che dà il via alle lezioni. Accade a Sant’Eraclio dove il progetto ha preso le mosse dopo una lezione in classe con i nonni e s’è sviluppato grazie all’impegno dei genitori e in particolare di una mamma che si chiama Cristina Farinelli. A scuola, tra i tanti momenti di confronto, nonni e nonne hanno raccontato che quando avevano l’età dei loro nipoti a scuola ci andavano a piedi. E così è scattata la molla nata dalla curiosità, e in qualche caso anche un po’ d’incredulità, delle nuovissime generazioni. Il nucleo centrale del progetto, che si candida ad ampliarsi, è via Mercuri che dista dalla a scuola di Sant’Eraclio pochi minuti. Ovviamente se percorsi a piedi. Minuti che diventano, usando un paradosso, quasi un’era se ci si muove con l’auto in quanto ci sono diverse vie da attraversa, c’è da trovare un parcheggio e via dicendo. Una decina di giovanissimi studenti, tutte le mattine partono da via Mercuri e vanno a scuola a piedi scortati da almeno due genitori per ciascun turno giornaliero. Ci si ritrova in via Mercuri, si procede alla volta di via Flaminia Vecchia, si oltrepassa l’intersezione con via Piccolpasso, si attraversa il varco, molto stretto, di via Montecavallo e quindi, passando per l’interno del castello di Sant’Eraclio, si arriva in piazza e appena dopo a scuola. “In una realtà individualistica – dice Cristina Farinelli - via Mercuri si distingue perché ci sono famiglie che danno fiducia ai figli, che sanno fare rete perché ogni mattina affidano il proprio figlio ad un altro. Il progetto come risorsa per imparare a camminare sulla strada attraverso la conoscenza e la bellezza del nostro territorio. È evidente a tutti – ricorda – che con l’auto certi dettagli si perdono e ogni giorno anche se con gli occhi insonnoliti la strada è sempre diversa anche se sempre la stessa. Grazie poi ai racconti che i ragazzi si scambiano, ai colori che la giornata ci offre, alla fiducia che in noi stessi cresce. Le relazioni, il rispetto per l’ambiente e la voglia di vivere e fare le cose insieme possono dare nel piccolo una ricchezza che a questo mondo – conclude - danno il senso di essere vissuto”. I genitori che “scortano” il gruppo di studenti-pedoni, affrontano questo importante impegno, ed anche esempio, una volta la settimana. Il che consente, e non è un elemento affatto secondario, di avere meno auto in giro, meno in sosta e una riduzione piccola ma importantissima, di emissioni in atmosfera. E non va dimenticato nemmeno l’elemento più importante quale è quello del livello di qualità della vita. In un cotesto generale dove si corre in rete,il lento scandire del camminare diventa un elemento di nuova conoscenza del territorio e responsabilizza tutti.
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