Foligno, cresce il numero
​dei gatti abbandonati a Ferragosto

Foligno, cresce il numero dei gatti abbandonati a Ferragosto
di Giovanni Camirri
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Lunedì 14 Agosto 2017, 16:30
FOLIGNO - Gatti abbandonati, cresce il numero dei casi soprattutto causa ferie. E’ quanto emerge dall’attività che quotidianamente viene svolta dai volontari che a Foligno si occupano del rifugio “La Piccola Corte dei Miracoli”, il gattile che si trova nella periferia di Foligno. A spiegare i contorni di questa emergenza estiva è Paolo Vetturini che guida l’associazione Una (Uomo, Natura, Animali) . «Qui in gattile - spiega Vetturini - siamo già strapieni e non possiamo più accogliere gatti. Siamo stati costretti a scriverlo all’ingresso della struttura e sulle nostre pagine Internet e social. Ci occupiamo di gatti che vivono condizioni di disagio legato alle condizioni di salute, alla convalescenza conseguente un incidente o alla riabilitazione in caso di maltrattamenti. Purtroppo - prosegue - in maniera drammaticamente crescente veniamo contattati da persone che sostengono di essersi ritrovati cucciolate di gattini davanti alla porta di casa o nel giardino. Persone che ,a loro dire, non possono prendersi cura di questi animali che in media hanno da uno a tre mesi di vita. Una problematica che, stranamente, si ripropone sempre a ridosso del periodo classico delle ferie e, quest’anno, soprattutto nei giorni precedenti il Ferragosto. La cosa che ci fa essere dubbiosi dice ancora Vetturini - è che non si tratta di gattini randagi, partoriti e viventi in strada, ma di cuccioli felini ben tenuti. Il che ci fa supporre che si possa trattare di gattini partoriti dalla gatta di casa che diventano un problema quando si deve partire per le vacanze. Stiamo registrando un incremento di questi episodi, paragonati - conclude - all’anno precedente, di un venti per cento in più». I volontari coordinati da Vetturini, pur avendo come “ambito” principale quello dei felini, si occupano di animali in genere. Così, nelle scorse settimane, sono intervenuti per recuperare, far curare e riportalo in natura, un simpaticissimo gufetto. «E’ stato richiesto il nostro intervento - spiega Laura Donati, volontaria al rifugio - in una struttura che si trova nelle periferia di Foligno. All’interno di un capannone abbiamo individuato il gufetto. Lo abbiamo preso con tutte le cautele del caso utili a non causargli traumi o choc e quindi lo abbiamo portato da un veterinario che ha poi attivato la catena di comando coinvolgendo i vari soggetti e le strutture deputate al recupero dei rapaci e - conclude Donati - del loro ritorno in natura».
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