Foligno, il Covid blocca la processione del Patrono San Feliciano. È la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale

Foligno, il Covid blocca la processione del Patrono San Feliciano. È la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale
di Giovanni Camirri
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Martedì 12 Gennaio 2021, 14:29

FOLIGNO - Si avvicina la Solennità del Santo Patrono, il vescovo e martire Feliciano, ma quest’anno a causa della pandemia Covid non ci sarà la processione così come da disposizioni nazionali. Ma per la Diocesi e la città di Foligno è la prima volta, a memoria d’uomo, che ciò accade dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. La festa del Santo cade il 24 gennaio ed è seguita nella stessa giornata dalla processione che s’è svolta anche quando la statua argentea di Feliciano fu rubata, e le vie del centro vennero attraversate da un’altra delle statue storiche antiche, ed anche dopo il terremoto del 1997. A causa delle disposizione anti pandemia, in tutto il territorio nazionale le processioni non si possono svolgere soprattutto in chiave anti assembramenti. Ma il patrono di Foligno tornerà, come la sua antica storia racconta, ad evangelizzare attraverso la “Chiesa in uscita”. Così la Diocesi di Foligno, guidata dall’amministratore apostolico monsignor Gualtiero Sigismondi ha avviato da ieri il pellegrinaggio di San Feliciano. A differenza del passato non saranno i fedeli a raggiungere il patrono in Cattedrale o in pro Cattedrale come in passato, ma sarà Feliciano, e per la precisione una sua statua lignea in scala, a raggiungere le parrocchie secondo un preciso calendario Ieri, dando così ulteriore spessore al rispetto delle norme anti Covid, si è iniziato da Colfiorito e si proseguirà fino al 22 gennaio dando così corpo al pellegrinaggio della statua di San Feliciano nella Diocesi di Foligno. “Per scaglionare l’omaggio dei fedeli al nostro Santo Patrono – spiega una nota della Diocesi - in questo tempo segnato dalla pandemia, si è proposta un’itineranza di una statua lignea in miniatura policroma e dorata del 1890 nelle varie zone e Unità pastorali della Diocesi”. Una iniziativa di grande spessore di fede che permetterà a tutti, nei modi consentiti dalle norma anti pandemia, di poter rendere omaggio a San Feliciano.

Il pellegrinaggio del Patrono si completerà il 23, a San Paolo, con la “Veglia dei Giovani” per arrivare poi al 24, giorno della solennità del Patrono.

LA STORIA

“Feliciano – viene spiegato ancora dalla Diocesi - nacque a ‘Forum Flaminii’ odierna San Giovanni Profiamma, da una famiglia cristiana, intorno al 160, si recò a Roma al tempo di papa Eleuterio (174-189) e raccolto e istruito da un arcidiacono. Tornato nella sua zona d’origine cioè la Tuscia, dove erano ancora tutti pagani e il sacerdozio ancora ignoto, dopo un periodo di evangelizzazione viene eletto vescovo dai suoi concittadini e riceve l’ordinazione a Roma da papa Vittore I. Prende a predicare in vaste zone dell’attuale Umbria, per prima Foligno, poi Spello, Bevagna, Assisi, Perugia, Norcia, Plestia, Trevi, Spoleto, non tutte queste città corrisposero alle sue predicazioni evangeliche. Riceve dal papa il privilegio del pallio e così può consacrare vescovo di Terni il diacono Valentino; egli è il primo dei vescovi di tutta la provincia Appenninica. Feliciano, secondo un’antica ‘Passio’ e secondo gli studi di vari autorevoli agiografi, è considerato vescovo di Foligno oltre che di ‘Forum Flaminii’ dove nacque, di cui viene considerato il primo vescovo; il suo episcopato durò 56 anni e morì alla veneranda età di 94 anni, durante la persecuzione di Decio (249-251), il testo dice che morì ‘poena laceratus’ il 24 gennaio, a tre miglia dalla sua città, cioè a Monte Rotondo – Foligno, dove fu sepolto e di cui è il venerato patrono, celebrato alla stessa data. Il duomo di questa città si può considerare, con i suoi affreschi, il più ricco e veritiero centro iconografico del santo vescovo, egli è raffigurato nelle varie epoche con sontuosi abiti vescovili e spesso con mani e piedi trafitti”.

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