Foligno, la città ha perso Irma
Suo lo storico chiosco sul Topino

FOLIGNO - La città ha perso una delle sue icone più amate. Irma Zampolini, per tutti semplicemente Irma, se ne è da poco andata lasciando un vuoto nella storia di Foligno che sarà davvero difficile colmare. Irma gestiva lo storico bar-chiosco sul ponte di Porta Firenze primo, ed obbligato, accesso al centro storico. Erano gli anni del benessere quelli che hanno visto, fino praticamente al terremoto del 1997, generazione di folignati fare tappa alla quella particolare porta d’accesso al centro. Un caffé, una pastarella, un gelato o semplicemente una richiesta di informazioni stradali per raggiungere il centro, quando la viabilità in quella zona era ancora a doppio, e ingolfatissimo, senso di marcia per poi proseguire tenendo bene a mente le indicazioni di Irma e i gusto delle prelibatezze del suo chiosco che ormai da anni non c’è più. In tanti la ricordano sempre precisa, con grande attenzione alla cura della sua persona e dell’immagine della sua storica attività. Un punto fisso che per decenni ha vissuto in prima linea la storia dello Zuccherificio con i camion di barbabietole che passavano proprio in quella zona e il personale, di ogni livello, dello stabilimento che difficilmente dimenticava di prendere un caffé in quel chiosco. «Irma è stata - spiega il dottor Daniele Pinaglia - il custode di Foligno. Passare da lei era un piacere obbligatorio. Non ci si poteva non fermare». «Irma - ricorda lo storico fornaio folignate Renato Pizzoni - era anche la custode del fiume topino che aveva a due passi dalla sua attività. Quando c’era la piena, quella vera, dal ponte l’acqua quasi si toccava con le mani. E c’era anche Irma a vigilare su tutti». Irma è stata, come l’ha voluta ricordare la famiglia «generosa, instancabile, per tanti anni la “signora” indiscussa di Porta Firenze».