La vacanza a Bardonecchia sarebbe dovuta durare ancora qualche giorno ma per un gruppo di orvietani si è conclusa in anticipo, con un frettoloso rientro verso casa, lunedì 23 agosto in tarda serata. Per colpa del Covid e di quattro persone positive, con le quali però nessuno degli orvietani è mai venuto in contatto, don Danilo Innocenzi, responsabile del gruppo di Giovani e Famiglie dell'Oratorio S. “Filippo Neri” di Orvieto, gruppo solito, ogni anno a trascorrere insieme una vacanza in montagna, ha deciso di tornare a casa anzitempo.
«Abbiamo deciso di anticipare il rientro a casa per terminare in bellezza la nostra piccola vacanza senza lo spettro di un'inutile agitazione sorta in seguito alla notizia di un focolaio Covid a Bardonecchia – spiega don Danilo. Il contagio era circoscritto ad un'ala del Villaggio Olimpico da cui le persone in isolamento non erano più uscite dal 4 agosto scorso. Nessuno del nostro gruppo o degli altri gruppi presenti a Bardonecchia, compreso lo staff dell'albergo dove risiedevamo – spiega ancora - ha mai avuto contatti con questi positivi. La Asl e il comune di Bardonecchia hanno gestito la situazione da subito senza pregiudicare nulla. Tuttavia, il pensiero di stare ancora lassù cominciava a preoccupare diverse famiglie – racconta don Danilo - allora abbiamo deciso di non convivere col pensiero e con la paura e ci siamo perciò preoccupati di tornare, per eccesso di scrupolo e precauzione nei riguardi nostri e di tutti, sottoponendoci subito al tampone antigenico. È stata, quella di tornare in anticipo, una scelta totalmente nostra – chiarisce don Innocenzi - dettata non da motivi scientifici o sanitari, ma solo da eccesso di scrupolo. Ne è una dimostrazione il fatto che non abbiamo chiesto all'albergo nessun rimborso. Alla fine tutti i 67 vacanzieri orvietani - me compreso - sono negativi.
Don Danilo non tralascia una ammonizione verso chi ha tacciato il gruppo di scarsa attenzione verso il momento: «Vorrei anche ringraziare coloro che ci hanno trattati da untori o da sprovveduti come se fossimo gli unici che in questo periodo siamo andati in vacanza. Questa vicenda è l'ennesima dimostrazione che la nostra città dice di voler fare del bene ai ragazzi, ma non scommette su di loro; grazie di cuore, il prossimo anno, a maggior ragione, saremo ancora più carichi.»