Ferentillo: grande successo per "Le rocche raccontano". Ex aequo per il quadro vivente dei briganti e della peste

il quadro vivente dei briganti
di Federica Mosca
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Martedì 30 Agosto 2022, 16:09

Ferentillo - Si è concluso ieri sera il viaggio nei secoli della storia di Ferentillo: “Le rocche raccontano”. La tradizionale manifestazione, ormai famosa per i suoi “quadri viventi” è giunta alla ventisettesima edizione dopo tre anni di fermo causa pandemia e un cambio ai vertici della Pro Loco. “Una nuova taverna per il ristoro, eventi previsti per tutte le sere, con la notte bianca di sabato scorso e ben tredici quadri con la partecipazione di trecentotrenta figuranti è stato il lavoro organizzato in neanche due mesi ma riuscito alla grande. Il successo si misura da dove si parte, non da dove si arriva. E voi siete partiti da zero dimostrando la voglia di far crescere questo paese e questa festa. Così tanto in poco tempo. Questo mi fa pensare che Ferentillo ha un futuro sicuro”. Queste le parole del sindaco Elisabetta Cascelli che ha definito quest’ultima “l’edizione più bella”.
Grandi risultati con ospiti importanti che hanno voluto visitare i quadri e una sentita partecipazione del pubblico che, nonostante il meteo incerto, ha riempito le strade del paese fino a tarda notte anche l'ultima sera, in attesa di conoscere il quadro vincente scelto dal pubblico.
Sorpresa con un ex aequo per il quadro dei briganti e quello della peste. “C’era da aspettarsi che le scene della peste fossero le più sentite, soprattutto dopo questi anni in cui abbiamo toccato con mano il significato di una pandemia”- dicono dei figuranti.
“Il bello dei quadri, oltre alla realisticità che li caratterizza, sono i temi raccontati che, nonostante sembrino lontani nel tempo, si rivelano molto spesso così vicini a noi. Basti pensare alla strega condannata al rogo. Un’altra delle scene più toccanti”, commentano altri. Il voto di una giuria selezionata invece, è andato al quadro del borgo medievale.
“Ora possiamo iniziare a lavorare sin da subito per migliorarci per il prossimo anno- conclude soddisfatto il presidente della Pro Loco Alessandro Barbonari- Veniamo da due anni di stop e non è stato facile.

Anche per la Pro Loco c’è stato un cambio pagina, spesso criticato e contrastato. Ma abbiamo voluto mettere da parte i malumori in onore della festa e di chi la ama. Perché questa festa è in onore dell’allegria, della leggerezza e dell’amicizia. Durante questo viaggio nei secoli ho visto gente commuoversi, rabbrividire, rimanere sbalordita dalle emozioni. Il grazie più grande va ai nostri ragazzi che non si sono mai tirati indietro e hanno capito che questa manifestazione, che ci è stata donata trentuno anni fa, va tramandata nel tempo. Perché quello che oggi siamo lo dobbiamo al nostro passato”.

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