Rieletto Repace, un'anatra zoppa
alla guida della Federcalcio

Luigi Repace
di Luca Benedetti Italo Carmignani
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Mercoledì 7 Dicembre 2016, 10:12




Senza badare alla forma e neanche alla sostanza, Luigi Repace taglia il traguardo del suo quinto mandato al comando della Federlacio umbra con sulle spalle la dignità e la leggerezza di due condanne sportive definitive e un deferimento in corso. In politica, il suo mandato ottenuto attraverso una rocambolesca e festosa assemblea di pacche sulle spalle, colpi di petto, ululati e cori, ricalca in pieno il concetto virtuoso di “anatra zoppa”. L’idiotismo tratto dalla lingua inglese descrive quei politici eletti nei posti chiave, ma sempre in bilico di poter capitolare per una maggioranza avversa o un guaio istituzionale. Utilizzato per descrivere le condizioni di alcuni presidenti americani, può essere traslato nel più semplice gergo calcistico con il concetto del doppio cartellino giallo. 
Nonostante la ola dell’intero mondo calcistico umbro alla sua rielezione, quei fetenti della procura nazionale della Federcalcio hanno di nuovo messo in discussione il suo operato. E se qualche anno fa, Repace era scivolato sul campo di Prepo finito con un paio di falsità fatte votare a forza dal suo Consiglio, stavolta è l’aritmetica a metterlo in croce. A leggere le carte pare che un accertamento contabile, sollecitato dal caso di un dipendente demansionato e un tempo addetto al borsellino della Federcalcio umbra, abbia accertato qualche errorino. Tanto da incrociare lo sguardo severo del deferimento per Repace, quanto per il suo fedelissimo segretario Valerio Branda. A questo punto, sempre la matematica vuole questo: se dopo due condanne definitive se ne dovesse aggiungere una terza superiore ai sei mesi per irregolarità contabili, allora scatterebbe l’espulsione. Tecnicamente, il cartellino rosso dopo due ammonizioni. Repace si batterà per un verdetto a meno di sei mesi. Per cercare di iscrivere il suo nome nella mitologia calcistica. Come prima “anatra zoppa” immortale. 
Luca Benedetti
Italo Carmignani
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