Costi delle materie prime alle stelle, difficoltà finanziarie, gli attacchi degli animali selvatici e i cambiamenti climatici. Tematiche che sono al centro delle proteste del settore agricolo che, nelle scorse settimane, hanno varcato anche le porte di palazzo Cesaroni a Perugia. Tanto da portare oggi l’assessore regionale all'Agricoltura, Roberto Morroni, a convocare il "Tavolo Verde".
«L’agricoltura sta attraversando una fase particolarmente delicata nella quale ai problemi di equa distribuzione del valore lungo la filiera, si vanno a sommare la volatilità dei prezzi e dei costi, le rese e le qualità dei prodotti ottenuti» ha detto il presidente di Cia Umbria Matteo Bartolini. «Le questioni sono tante e su più fronti. Ieri al Ministero Cia ha nuovamente chiesto, siamo stati i soli a farlo, l’istituzione del registro telematico sul grano per la salvaguardia dei cerealicoltori, la promozione del Made in Italy e la tutela della qualità per i consumatori. Guardando in Umbria, oggi porteremo le questioni legate ai danni da fauna selvatica. Sul nazionale, presenteremo un documento sul tema della peste suina e per il contenimento di lupi e cinghiali. Inoltre serve alleggerire l’accesso al giovane in agricoltura attraverso modalità “a sportello”». Ci sono poi le questioni regionali legate alla burocrazia per «semplificare quelle norme e quei processi che possano cogliere quegli elementi che caratterizzano le aziende agricole umbre». La strada, ha detto, è «cogliere l’opportunità di spingere in favore di forme aggregative che possano permettere all’agricoltore di arrivare ad essere presente, con forza e determinazione, all’interno della filiera agroalimentare». Sul fronte credito sono molte le difficoltà che incontrano le nostre aziende. Porteremo, quindi, la richiesta della possibilità di una moratoria in favore delle aziende agricole sulla questione finanziamenti, prestiti o mutui in evidenza del fatto che la Regione Umbria ha ottenuto lo stato di calamità regionale a causa delle piogge di aprile» 2023.
Per il presidente di Confagricoltura Umbria, Fabio Rossi, è l’aspetto economico del settore che spaventa.