Spoleto, vende la figlia disabile: sotto accusa 80 clienti

Spoleto, vende la figlia disabile: sotto accusa 80 clienti
di Ilaria Bosi
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Sabato 18 Febbraio 2017, 11:33 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 14:55

SPOLETO - Faceva prostituire la figlia, affetta da un deficit mentale e per questo seguita dal centro di salute mentale. Nella contestata attività di induzione e sfruttamento della prostituzione, il padre spoletino finito in manette era in affari (ma a quanto pare anche in concorrenza) con un ragazzo rumeno, lo stesso di cui la giovane si era infatuata. 

È una storia dai contorni raccapriccianti e maturata evidentemente in un contesto di profondo degrado quella scoperta dai carabinieri di Spoleto, che hanno eseguito nei giorni scorsi tre ordinanze di custodia cautelare, due in carcere e la terza ai domicialiari (ora convertita in obbligo di firma).


I dettagli dell'operazione sono stati illustrati sabato mattina nella sede del comando provinciale dei carabinieri dal comandante della Compagnia di Spoleto, capitano Marco Belilli e da quello del nucleo operativo, luogotenente Valter Crosti, insieme al maggiore Carlo Sfacteria.

Le accuse nei confronti del padre e del giovane fidanzato sono di induzione e sfruttamento della prostituzione, aggravati dalle condizioni della ragazza, e di violenza sessuale aggravata: secondo l'accusa, infatti, lo stesso genitore e fidanzato abusavano di lei. Nei guai è finito anche un albergatore spoletino: l'accusa nei suoi confronti è di favoreggiamento. Molti degli incontri (che il giovane rumeno pubblicizzava anche su un sito di annunci per escort) avvenivano nel suo albergo alle porte della città, cui ora è stata ritirata la licenza. 

Nella delicata attività di indagine, cui hanno collaborato attivamente anche quei cittadini che hanno segnalato la presenza sospetta della ragazza in alcune strade della città, sono stati identificati anche un'ottantina di clienti, che arrivavano anche da fuori regione: le prestazioni, a quanto è stato verificato, venivano pagate dai 50 agli 80 euro. Un giro d'affari importante, che il padre e il fidanzato della ragazza gestivano molto dinamicamente, talvolta in concorrenza tra loro. La posizione dei clienti è ora al vaglio dei inquirenti, coordinati dalla Procura della Repubblica di Spoleto: date le condizioni della vittima, rischiano anche loro qualche addebito. 

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