Fa prostituire la sorella giovanissima:
blitz dei carabinieri in un covo alla stazione

Fa prostituire la sorella giovanissima: blitz dei carabinieri in un covo alla stazione
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Lunedì 16 Giugno 2014, 10:59 - Ultimo aggiornamento: 17:24
​PERUGIA - Dalla strada agli appartamenti e con la loro attivit pubblicizzata persino sui giornalini specializzati e siti internet per raggiungere sempre pi clienti. Sfruttate o a volte semplicemente “aiutate” dai loro stesso connazionali. La prostituzione che non conosce crisi cambia volto di giorno in giorno ed ormai da tempo parla soprattutto cinese.



A confermarlo l’ultima operazione condotta dai carabinieri della stazione di Perugia che nei giorni scorsi hanno denunciato una coppia di conviventi ed il fratello di lei, tutti di nazionalità cinese, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.



E questo dopo aver trovato nel loro appartamento, nell’area di via Mentana, una giovane connazionale, senza permesso di soggiorno, che per i militari si sarebbe prostituita accogliendo i clienti all’interno dell’abitazione in affitto ai tre, i quali sarebbero stati assolutamente consapevoli dell’attività della ragazza e che l’avrebbero addirittura favorita.



L’operazione, l’ennesima contro la prostituzione in appartamento, è scattata qualche giorno fa al termine di una lunga e certosina attività di indagine che avrebbe portato il Carabinieri della Stazione di Perugia a verificare un continuo via vai di uomini nell’appartamento.



E così nella convinzione che fosse diventata una vera e propria casa di appuntamento, venerdì scorso hanno deciso di effettuare una ricognizione in casa, identificando la coppia di conviventi ed il fratello di lei, rispettivamente di 30 anni lui, 26 anni lei e 22 anni l’altro, titolari del contratto di affitto e tutti in regola con il permesso di soggiorno, nonché una loro giovane connazionale, clandestina, in abiti succinti e che secondo i carabinieri si sarebbe prostituita in casa.

A confermarlo la pubblicità ritrovata su un giornalino specializzato nel quale si decantavano le doti amatoriali della donna, il ritrovamento di profilattici e di “attrezzature di lavoro”, ed il sequestro di denaro che per i carabinieri non sarebbe altro che il provento dell’attività di prostituzione. Da qui la denuncia alla magistratura perugina.



«Le indagini vanno avanti per accertare eventuali ulteriori responsabilità e per verificare altre situazioni simili troppo spesso denunciate dai residenti di alcuni quartieri di Perugia stufi di ritrovarsi la prostituta non solo vicino casa, ma addirittura all’interno degli stessi palazzi, con un continuo andirivieni di uomini ad ogni ora del giorno e della notte - sottolinea il maggiore Giovanni Cuccurullo, comandante della compagnia di Perugia -. Il fenomeno della prostituzione cinese è cominciato alcuni anni fa. Anche in questo caso si è trattata di un’offerta low cost per battere la “concorrenza”».
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