«Stiamo insieme, non potete rimpatriarlo»: Perugia, studentessa tenta di bloccare l'espulsione di un pericoloso spacciatore

«Stiamo insieme, non potete rimpatriarlo»: Perugia, studentessa tenta di bloccare l'espulsione di un pericoloso spacciatore
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Lunedì 30 Maggio 2016, 14:22
PERUGIA - Tra le squadra antidroga della città è considerato uno degli spacciatori più attivi e tra quelli da bloccare più velocemente possibile. Del resto il suo curriculum (si tratta di un tunisino, trentenne e clandestino) è significativo: dal 2008 ha la sua base operativa in zona stazione per le sue attività di spaccio di stupefacenti e già per cinque volte gli investigatori sono riusciti ad ammanettarlo e a portarlo in carcere. Per la sua attitudine a delinquere era stato segnalato all’ufficio Immigrazione affinché si procedesse alla sua espulsione.

Ma negli ultimi tempi, quando è uscito dal carcere, non è stato possibile rimpatriarlo: è padre di una bimba la cui madre è una giovane folignate. Così gli agenti dell’Immigrazione hanno dovuto attendere che gli enti competenti a tutelare la minore dessero l’assenso per allontanarlo. E di recente, proprio nell’interesse della minore, è stato disposto che il padre, non convivente da tempo con la piccola, debba essere rimpatriato, in esecuzione del provvedimento del tribunale di Sorveglianza che dispone l’espulsione quale misura accessoria, per pericolosità sociale, alla condanna per spaccio di stupefacenti.

Si è quindi pianificato il suo rimpatrio e predisposto anche un servizio di scorta sino in Tunisia con i poliziotti dell’ Immigrazione di Perugia a bordo del velivolo. Nei giorni scorsi, dopo il suo rintraccio effettuato dagli agenti della squadra mobile, quando lo straniero stava per partire, in questura si è presentata una giovane di Urbino, studentessa a Perugia, intenzionata a bloccarne il suo rimpatrio in quanto asseriva di essere la sua attuale convivente. Le è stato spiegato che questo nuovo rapporto adesso non poteva bloccare l’esecuzione dell’espulsione, ma potrebbe consentire di ottenere in futuro una autorizzazione degli enti competenti a far ritornare lo straniero a Perugia. I poliziotti lo hanno quindi scortato prima all’ aeroporto e poi in Tunisia.
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