Un drone svela i misteri
degli incidenti stradali

Un drone svela i misteri degli incidenti stradali
di Giovanni Camirri
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Giovedì 24 Aprile 2014, 20:16 - Ultimo aggiornamento: 22:22
FOLIGNO - Operazione occhio di falco l'ha lanciata il Comando della polizia Municipale guidato dalla comandante Piera Ottaviani. Si tratta di un progetto particolare, del quale partita la sperimentazione e che contempla l'impiego, per i soli compiti di polizia stradale, di uno speciale drone, un quadricottero dotato di una speciale telecamera da utilizzare per riprese aeree. L'impiego del drone-quadricottero, previsto per i soli incidenti stradali ed, esclusivamente, per quelli di particolare gravita.

La strumentazione di ripresa, che attraverso un fotogramma fissa dall'alto il luogo dell'incidente, è montata sul vevivolo che tecnicamente è un Apr, e cioè un aeromobile a pilotaggio remoto, in questo caso un quadricottero. L'Apr viene mandato in volo al di sopra della zona dell'incidente ciò che riprende viene fissa la scena dell'incidente che poi, riprodotta in scala, consente di ricostruire con esattezza massima lo scenario all'interno del quale vengono sviluppati rilievi, misurazioni e si vanno ad accertare responsabilità. A impiegare il drone, come sottolineato dal comandante Ottaviani e dal tenente Sandro Mazzolini, è lo stesso personale della polizia municipale che si occupa dei rilievi degli incidenti stradali e che può impiegare il quadricottero esclusivamente nell'ambito delle funzioni di polizia stradale. Tutto ha preso le mosse dall'iniziativa dell'agente Umberto Ruzittu, che è anche ingegnere, e che, come altre colleghi del Comando di viale Marconi, si occupa del rilievo degli incidenti. «L'agente Ruzittu - spiega la comandante Ottaviani -, anche nella sua qualità di ingegnere, ha proposto di sua iniziativa, la sperimentazione dell'utilizzo del drone-quadricottero nei compiti di polizia stradale». L'impiego del drone è destinato al rilievo aereo di incidenti stradali con prognosi riservata e il Comando di viale Marconi lo impiega già dal 2013, essendo una delle prime strutture in Italia ad averlo fatto e la prima assoluta in Umbria. «Per verificarne la possibilità d'impiego - sottolineano dal Comando - abbiamo attivato tutti i necessari canali istituzionali. Il resto l'ha fatto l'agente Ruzittu che ha messo a punto la tecnologia esistente. Il tutto produce due fattori molto importanti. Il primo è quello di raffinare la massimo la precisione nelle operazione di rilievo, mentre l'altro guarda alla contrazione sostanziale dei tempi che queste operazioni richiedono e che passano da circa 3 ore di media, ai 3 minuti col drone. Non si tratta, relativamente ai tempi, di una sola necessità di polizia della strada, ma si consente in questo modo di non tener bloccati dalle operazioni di rilievo interi tratti stradali, della viabilità principale e di quelle secondarie, per periodi lunghi. Insomma oltre ad agevolare gli agenti che operano i rilievi, il drone consente di ridurre al massimo gli ovvi disagi che i mezzi in transito per un teatro di incidente stradale, sono costretti a dover rispettare per permettere l'intervento.
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