Banda dell’eroina, le chat con i clienti a Perugia: «È così forte che brucia le orecchie»

Oltre due quintali e mezzo, il volume stimato dai carabinieri della droga arrivata in via San Giuseppe sotto il controllo di “Frank”

Banda dell’eroina, le chat con i clienti: «È così forte che brucia le orecchie»
di Michele Milletti
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Mercoledì 10 Aprile 2024, 23:45

«Dopodomani ne arriva tanta...quella che arriva è così forte che brucia le orecchie». «La merce parte il 28». «Io verrò martedì...». «Lunedì è il giorno dei lavoratori...il primo maggio...». È il 27 aprile di un anno fa quando le telecamere dei carabinieri intercettano questo dialogo tra uno dei boss dello spaccio di eroina e cocaina e un cliente-compratore. 
Il luogo è l’ormai noto appartamento di via San Giuseppe, a metà strada tra Monteluce e corso Bersaglieri. Il covo che i militari del Nucleo operativo hanno prima scoperto e poi monitorato per mesi tra fine 2022 e la prima metà del 2023. Un covo nel quale, stando alle indagini coordinate dalla Procura, arrivavano decine di chili di droga dall’Olanda a cadenza quasi settimanale. Con un corriere che partiva da Casal di Principe, arrivava dal contatto nei Paesi Bassi e poi tornando verso la provincia di Caserta si fermava in via San Giuseppe a lasciare almeno cinque-sei chili di eroina e cocaina per volta dopo averli trasportati nella gomma di un’auto. Droga e affari col clan dei casalesi, dal momento che i viaggi da e per Casal di Principe con fermata a Perugia erano svolti, secondo quanto riportato dalle indagini, con l’approvazione di Nicola Pezzella che lo stesso procuratore capo, Raffaele Cantone, ha definito figura «di vertice del clan dei Casalesi, con specifiche attribuzioni di compiti e funzioni per lo smercio della droga, anch’esso destinatario di misura cautelare in carcere». Con contatti con personaggi dell’area, specie un nigeriano che gestiva i traffici con Pezzella, iniziati nel 2021.

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IL RACCONTO 
Oltre due quintali e mezzo, il volume stimato dai carabinieri della droga arrivata in via San Giuseppe sotto il controllo di “Frank”, autentico signore nigeriano della droga che dopo l’arresto di “Franco”, l’altro boss che gestiva lo spaccio da un appartamento di via del Lavoro, era diventato il vero capo dello smercio perugino. Un hub della droga, visto che l’eroina e la cocaina arrivate in ingenti quantità servivano sì per il mercato locale ma anche chiaramente per tutto il centro Italia e oltre.
In questo contesto, dalle 200 pagine dell’ordinanza con cui sono state arrestate 13 persone su un totale di 24 indagati (più quattro risultati irreperibili) una ragazza racconta come andasse a prendere la droga nell’appartamento di via San Giuseppe. 
«Mi rifornivo da un ragazzo di colore che avevo salvato sul telefono con il nome “Bro”, ma mesi fa ho cancellato il suo contatto - dice ai carabinieri. Questo soggetto mi riforniva di eroina nei pressi delle Poste vicino a via del Lavoro di Perugia. Di solito compravo un grammo, ma a volte anche tre o più, a volte anche sei perché così la usavo per più giorni».
L’eroina, continua la ragazza incalzata dalle domande dei carabinieri che la trovano con la droga all’uscita dall’appartamento per mesi tenuto sotto osservazione anche dall’esterno «la pacavo 35 euro al grammo.

Mi sono rifornita da questo soggetto, da circa un anno e mezzo, prima che mi arrestavate lo scorso agosto 2022 Mi pare di ricordare di aver cominciato a comprare droga da lui a febbraio o marzo 2022, ricordo che era ancora freddo. Posso riferire di aver acquistato da questo soggetto mediamente 10 grammi al mese di eroina, forse anche di più. Però tra agosto 2022 e dicembre 2022, non ho più acquistato eroina da questo soggetto, perché dopo il carcere sono stata ai domiciliari. Poi a dicembre 2022 ho ricominciato a fare uso ed acquistare da lui, fino a giugno 2023. Pertanto, posso dire che da quando lo conosco, nel giro di un anno e mezzo, ho comprato da lui al massimo in totale 100 grammi di eroina».

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Nelle chat con i clienti-compratori, ci sono anche veri e propri consigli su come utilizzare la droga. «Fra quella di ieri non va bene per niente» scrive su Whatsapp uno dei clienti a uno della banda il 22 giugno 2023. «Questa è per fumare, no siringa» la risposta del pusher. «Infatti a fumare va bene» convengono alla fine.
«Per questo lavoro devi essere sveglio - dicono ancora tra loro gli spacciatori nell’appartamento di via San Giuseppe - se il cliente non mi chiama, lo chiami io anche se nii manca qualcosa a casa io lo avviso ... il lavoro è così ... se arriva la roba non possiamo lasciarla ferma nel deposito ... finiamo presto, così ognuno va dove vuole e liberiamo la casa. Così se vuoi andare a letto vai a letto e se qualcuno suona, senza paura tu urli. Così recuperi per quella tensione che c'è».

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