«Dopo il disegno, altre sorprese
di Leonardo Da Vinci a Terni»
Parla lo storico Luca Tomio

Lo storico Luca Tomìo sulla roccia da dove Leonardo avrebbe raffigurato la Cascata delle Marmore
di di CORSO VIOLA di CAMPALTO
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Domenica 11 Dicembre 2016, 19:41 - Ultimo aggiornamento: 20:20
TERNI Luca Tomìo è lo storico dell’arte milanese che insieme alla sua equipe ha portato avanti uno studio sui uno dei disegni più famosi di Leonardo Da Vinci: “Paesaggio con fiume”, conservato nella galleria degli Uffizi di Firenze. Studio che ipotizza come l’opera non raffigurerebbe le terre del Valdarno come immaginato fino ad esso ma bensì la zona della Cascata delle Marmore e di Papigno. Domani ne svelerà con Vittorio Sgarbi tutti i particolari
Come ha avuto l’intuizione e quando ha avuto il primo contatto con il disegno di Leonardo?
«Il Paesaggio di Leonardo degli Uffizi, che ora propongo di rinominare “Paesaggio dell’Umbria meridionale”, è il disegno più famoso al mondo ed era da sempre non convincentemente identificato con un paesaggio della Valdarno. Un geologo mi ha confermato l’insostenibilità di questa identificazione e mi ha indirizzato nell’Umbria meridionale. Qui Miro Virili mi ha confermato la riconoscibilità per la parte destra del foglio della Cascate delle Marmore e per quella sinistra della Valle di Terni e di Papigno visti dalla Sgurgola del “Masso di Leonardo” nel momento in cui lo identifico come il punto da cui ha ripreso il panorama della metà sinistra del disegno e l’ immagine elaborata del disegno che vale più di mille parole. Leonardo ha accostato due visioni realistiche contigue per restituirci un paesaggio emblematico».
Emblematico, quindi con una possibile funzione pubblica. Potrebbe essere dunque il bozzetto di qualcosa? Potrebbe aver compiuto altre opere a Terni? Magari celate in qualche sito?
«Facendomi queste domande dimostrate di intuire bene una delle linee di ricerca che sto percorrendo ma permettetemi di mantenere il più stretto riserbo. Anche per questioni di sicurezza è bene che ora resti tutto segretato. Allo stato dei fatti è solo un’ipotesi che sto percorrendo con chi di dovere».
Perché afferma «una delle linee di ricerca»? Ce ne sono diverse?
«Sì. Certo. Domani ad Amelia presenterò solamente l’identificazione dei Paesaggi ternani del disegno degli Uffizi ma ho già identificato altri due disegni di Leonardo e due dipinti della bottega del Verrocchio che raffigurano le medesime aree e si estendono anche a Piediluco e alla valle Reatina. Sono d’accordo con la Diocesi e il Ministero di presentare questi ulteriori studi in una sede diversa, più spirituale, perché tutti questi paesaggi sono “paesaggi francescani”. Leonardo ha ripercorso il cammino di San Francesco. E non era solo».
L’ipotesi di una Brigata Umbra è dunque vera?
«Si sa che compagni di Leonardo, a Firenze, nella bottega del Verrocchio erano due pittori umbri anche loro agli esordi, Pietro Perugino e Piermatteo d’Amelia. In queste ore sto lavorando in maniera molto serrata con la mia equipe e sostenuto dalle istituzioni culturali locali per arrivare a certificare in tempo per domani mattina, proprio durante la conferenza ad Amelia, direttamente nella mani del Direttore Generale Istruzione e Ricerca del Ministero, Francesco Scoppola, una nuova identificazione proprio nel territorio amerino».
Un’altra scoperta clamorosa?
«L’identificazione del paesaggio con Cascata, Papigno e Valle di Terni è come una chiave che mi ha fatto spalancare lo sguardo su un paesaggio storico nuovo, una sorta di portale del tempo. Ho trovato il bandolo della matassa. Ora basta seguire il filo».
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