Doping nel podismo, indagine dei Nas

Doping nel podismo, indagine dei Nas
di Luca Benedetti
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Martedì 6 Maggio 2014, 17:31 - Ultimo aggiornamento: 20:14
PERUGIA - Il doping nascosto, quello che spunta dalle sacche sportive degli amatori, e magari anche di ragazzini, batte colpi pesanti anche in Umbria. di pochi giorni fa la notizia della Procura antidoping del Coni che ha trovato positivo, durante un controllo, un podista perugino.

Adesso, dopo la Procura antidoping del Coni, si muovono i carabinieri del Nas. Nel massimo riserbo, ma è quasi un atto dovuto che gli uomini guidati dal capitano Marco Vetrulli una volta informati del blitz e dell’attività della Procura antidoping, si muovano per valutare l’aspetto penale della vicenda. Per capire, soprattutto, come le sostanze dopanti trovate dai segugi del Coni, siano finite nella mani del runner perugino. Un po’ come è successo per l’inchiesta che ha coinvolto il marciatore azzurro Alex Schwazer dopo il controllo per le olimpiadi di Londra dove l’oro di Pechino è stato trovato positivo. Nel caso umbro la positività del runner perugino è stata scovata prima di una mezza maratona a Corciano e ha già portato all’indagine sportiva del tesserato della Fidal.

In particolare nel primo campione analizzato, gli esami nei laboratori di Roma hanno rilevato la presenza della nesp (Darbepoetina alfa), betametasone, anastrozolo, testosterone e i suoi metaboliti di origine non endogena. Praticamente in quella provetta i laboratori dell’antidoping hanno trovato quella che viene chiamata la super- epo. Tra l’altro i prodotti che contengono la nesp hanno il potere di alzare l’ematocrito. E non è escluso che sia stata questa la ragione per cui il podista bloccato dal controllo antidoping, abbia deciso di rifiutare l’esame ematico in occasione della manifestazione sportiva del 6 aprile. Un controllo che è stato mirato ed è arrivato dopo la segnalazione di un tesserato che ha mandato a colpo sicuro gli uomini della Procura antidipong. Ed il risultato del blitz ha subito dato esito positivo. Il tesserato Fidal è stato convocato una prima volta alla Procura antidoping il 29 aprile e verrà di nuovo convocato venerdì prossimo quando potrà spiegare le sue ragione agli uomini della Procura che lo hanno colto con le analisi fuori posto per la presenza di sostanze dopanti, testosterone compreso. Le mosse del Nas sono conseguenti di fronte a iniziative come queste della Procura antidoping. Logico immaginare che i carabinieri del Nucleo tutela della salute stiano cercando di capire come l’atleta perugino si sia procurato i prodotti dopanti. Se ha avuto contatti diretti con i circuiti clandestini dei farmaci e se ci sia stata qualche complicità. O se magari quei prodotti siano arrivati in un giro di atleti che usano il trucco per correre. O magari ci sia stata qualche prescrizione medica che ha poi portato un’assunzione per il trucco in gara. I controlli della Procura antidoping non si sono fermati al runner perugino. Domenica, secondo il giornale sportivo on line perugia 24.net sarebbero stati controllati anche due atleti-ragazzini durante un’altra gara che si è svolta alle porte di Perugia. Naturalmente ancoranon si conoscono i risultati del controllo. Il blitz della Procura antidoping che ha portato alla positività del runner perugino, dimostra come anche in Umbria in fenomeno abbia punte pericolose. Che riguardano anche gli amatori che assumono sostante per gare dilettantistiche e magari per avare una prestazione migliore di quella dei compagni di club con cui escono la domenica.
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