Perugia, donna a mani nude contro le ruspe
per fermare l'abbattimento di 12 pini

Perugia, donna a mani nude contro le ruspe per fermare l'abbattimento di 12 pini
di Riccardo Gasperini
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Giovedì 14 Gennaio 2021, 09:15

PERUGIA Sull’abbattimento dei grandi pini di via Martiri dei Lager non si ferma la protesta. Anzi. Dopo l’appello a rivedere il progetto avanzato dal gruppo che si era già ampiamente mobilitato per il parco Vittime delle Foibe, c’è chi si è mobilitato in proprio. Prima sono spuntati dei cartelli appesi agli alberi. Poi, ieri mattina, c’è stata anche una cittadina che si è piazzata di fronte ad uno dei pini da abbattere chiedendo di risparmiarlo e costringendo gli operai ad interrompere il lavoro. C’è stata anche una chiamata ai carabinieri, intervenuti sul posto per gestire la situazione. Un segnale, quello delle ultime proteste, che tiene più che mai vivo il dibattito sulla gestione del verde in città. Lì, come riportato a più riprese su queste colonne nei giorni scorsi, il taglio del verde è legato ad uno dei grandi progetti di rilancio dell’asse fra Fontivegge, Bellocchio e Madonna Alta. Per la precisione l’operazione Zona 30, che permetterà di dare spazio a pedoni, ciclisti e di mettere mano alla piaga della sosta selvaggia. Da progetto, come già sottolineato, è prevista una sostituzione per i 12 pini abbattuti. Lo riporta la documentazione del progetto presente nel sito del Comune. Gli abbattimenti, per cui il Comune ha tutte le autorizzazioni necessarie, saranno seguiti dalla messa a dimora di «12 esemplari del tipo quercus robur fastigiata come espressamente richiesto nell’autorizzazione». Il gruppo Parco Vittime delle Foibe su questo aveva obiettato dicendo che «non compenseranno per molti anni l’utilità di quelli già esistenti. E – aggiungono - non è una difesa ad occhi chiusi, anche perché ci si rende conto che dove le radici superficiali provocano problemi ai marciapiedi e al manto stradale in maniera irreparabile sia opportuna una sostituzione. Ma non è così per quanto riguarda i 12 pini». Dopo queste osservazioni si sono mossi, in proprio, altri cittadini. 
C’è stata la protesta di ieri con tanto di chiamata ai carabinieri.

Ci sono stati poi alcuni cartelli appesi ai tronchi. «Stop agli abbattimenti di alberi». E ancora: «Non sono malato, perché mi abbattete?». Il progetto oramai è avviato e anche per chi si è mosso come gruppo è stato difficile fare qualcosa. L’attenzione si concentrerà su un altro progetto, quello che «prevede in maniera inspiegabile – ha evidenziato qualche giorno fa il gruppo del parco che guarda al verde in generale - l’abbattimento di alberi, ben 29, è quello del percorso ciclopedonale da via Sicilia al parco Chico Mendez». Tornando ai 12 pini di via Martiri dei Lager, molti residenti ieri mattina hanno seguito la protesta e le operazioni di abbattimento. C’è chi si è detto contrario, chi favorevole perché si stavano via via creando danni al marciapiede. Di certo c’è che il verde, quando si parla di progetti e città che cambia, continua sempre a essere al centro delle polemiche.

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