Lo scorso 8 novembre al termine dell’incontro di calcio Petrignano – Terni Est del campionato Juniores Regionale A2 si era scatenata una sorta di "resa dei conti". Sfottò, frasi pesanti, spintoni e poi vere e proprie aggressioni: calci, pugni e una bandierina del guardalinee utilizzata come fosse un bastone da un dirigente del Terni Est. Disordini ai quali hanno preso parte tesserati di entrambe le squadre placati da dirigenti e assistenti poco prima dell’intervento delle forze dell’ordine.
La rissa era stata sedata ma la questione non era finita lì. Un giocatore del Petrignano aveva avuto bisogno delle cure dei medici dell'ospedale di Assisi e questo ha fatto scattare le indagini del commissariato di Assisi diretto dal Commissario Capo Francesca Di Luca. L’episodio più grave, ricostruito dai poliziotti è l’aggressione ad un giocatore del Petrignano, un diciottenne ecuadoriano, colpito con calci e pugni al basso ventre e insultato con frasi di discriminazione razziale. Gli agenti dell’ufficio anticrimine, coordinati dall’Ispettore Valter Stoppini, hanno ricostruito fatti e responsabilità grazie alle testimonianze raccolte.
Così è stato possibile risalire al giocatore del Terni Est che, al termine della partita, ha rivolto insulti razziali all'avversario ed è stato accertato anche il coinvolgimento nella rissa dell’assistente della società Terni est che con la sua bandierina del guardalinee si è reso responsabile dell’aggressione al capitano della squadra avversaria.
Scattate per i due denunce alla Procura della Repubblica: il primo dovrà rispondere del reato di ingiuria aggravata perché commesso per finalità di discriminazione; denunciato anche il guardalinee.
Per entrambi è stata avviata anche la procedura prevista per l’emanazione del Daspo.
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