Dal Texas fino a monte Tezio
nel ricordo del prozio soldato

Dal Texas fino a monte Tezio nel ricordo del prozio soldato
di Riccardo Gasperini
3 Minuti di Lettura
Giovedì 30 Novembre 2017, 17:26
PERUGIA - Dal Texas alla cima di monte Tezio per rendere omaggio al prozio, soldato dell’esercito americano, a 73 anni dalla sua morte. Si chiamava J.J. jr. Mc Neill, capitano e copilota dell’equipaggio del C-47 americano che durante la seconda guerra mondiale, il 12 gennaio 1944 alle 22, precipitò a breve distanza dalla Croce della Pieve. Nell’impatto si spense la vita di altri cinque militari degli Stati Uniti, ricordati in una lastra commemorativa collocata a fianco di una croce. Sono state apposte lì da chi a lungo ha lavorato con dedizione per ricostruire la storia del fatto, riuscendo anche a recuperare reperti rimasti nascosti negli anni. Come un orologio Longiness, restituito alla famiglia del soldato. E’ anche per questo che martedì 28 novembre Bennie Frances Forse con la figlia Phillis ha raggiunto la cima di monte Tezio, dove ha voluto lasciare due bandiere, una del Texas e una degli Stati Uniti, a fianco della targa dove dal 2013 si ricordano i militari che persero la vita nell’impatto. Uno era il suo prozio, proprietario dell’orologio recuperato grazie all’impegno di Glauco Mencaroni, una delle persone che insieme a Silvano Marti, grande appassionato di aeronautica storica e Mauro Bifani, autore di un volume sul tema, si sono mobilitati per arrivare alla giornata di martedì. Un momento importante di un percorso iniziato nel 2011, quando Glauco intervistando due testimoni dell’impatto, Pietro Piattellini e Cesare Ercolanelli, si è messo sulle tracce dell’aereo americano. I ricordi messi in fila hanno spinto la volontà di ricostruire la storia, arrivando all’identificazione del punto dell’incidente dove sono stati individuati alcuni piccoli resti metallici che hanno contribuito a tirare un filo della memoria chiaro. Il C-47 in quella sera del gennaio ‘44 era in missione. L’equipaggio aveva scaricato da pochi minuti sei parà inglesi del secondo reparto Sas, in una zona tra Castel Rigone e Colpiccione. Era iniziata una missione di sabotaggio, nome in codice “Pomegranate”, con destinazione l’aeroporto di Sant’Egidio che era occupato dai tedeschi. L’aereo americano però non rientrò alla base: nello schianto persero la vita oltre al capitano McNeill, il pilota colonnello Raymond A. Nowotny, il capitano Joseph L. Nocentini, il capitano John jr. Piatak, il sergente Ross A. Holmes e il sergente Saul Singer.
Davanti alla targa che ricorda il sacrificio di quei soldati Bennie c’è voluta arrivare nonostante la difficoltà nel percorrere i sentieri di monte Tezio. Lì ha lasciato il suo omaggio e, con la figlia (che lì era già stata due anni fa) e i custodi della storia dell’aereo, ha posato per una foto che resterà come testimonianza di fatti riscoperti dopo anni. I nomi di chi ha reso possibile tutto sono stati incisi in una mattonella data in omaggio alla famiglia del capitano McNeill, cui è stato consegnato l’orologio ritrovato con faticose ricerche. Ricerche che hanno permesso anche di ricostruire la storia di un altro aereo caduto a breve distanza, proprio sotto la Croce della Pieve. Era uno Junkers Ju.52 tedesco che si schiantò dopo aver perso un’ala per l’urto con il monte il 13 febbraio 1941. Un’altra pagina di storia del Tezio testimone di guerra, oggi custodito e fatto conoscere grazie all’impegno di appassionati volontari e dell’associazione culturale Monti del Tezio (tra gli altri c’era anche Paolo Cicuti). A loro il grazie della famiglia del soldato: «E’ stato un grande piacere essere qua e avervi conosciuto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA