Covid e scuola, 20mila delle elementari pronti a tornare da lunedì

Covid e scuola, 20mila delle elementari pronti a tornare da lunedì
di Remo Gasperini
3 Minuti di Lettura
Venerdì 19 Marzo 2021, 10:15

PERUGIA - Quanti scolaretti dei 35mila che frequentano le Primarie in Umbria potranno farsi gli auguri di Pasqua a scuola? Non tutti, questo è certo, ma seguendo gli esiti dei confronti che ieri l’assessore alla Istruzione Paola Agabiti e il commissario all’emergenza Covid Massimo D’Angelo hanno avuto, saranno quasi 20mila quelli che godranno del ritorno in presenza per nove giorni prima delle vacanze pasquali. Per i ragazzi delle medie inferiori e superiori se ne riparla dopo Pasqua. Nell’incontro con i sindaci promosso dall’Anci è stato messo a punto «un metodo che tiene conto della parte scientifica e, contemporaneamente, di quella psico-sociale», ha sintetizzato il presidente di Anci Toniaccini che ha sottolineato i punti d’incontro con la Regione. Tre i passaggi del modello che sarà seguito per decidere eventuali chiusure o aperture: «Il parere del Comitato tecnico scientifico che resta prioritario e vincolante; l’analisi dei livelli di incidenza dei contagi in questo momento presenti, unitamente alla propensione per distretto stabilita prendendo come punto di riferimento il livello sopra e sotto i 10 mila abitanti; infine, sulla base di questi dati, saranno formulate delle proposte». L’assessore Agabiti ha sottolineato «la necessità di procedere con questi momenti costruttivi di confronto, tesi al bene delle nostre comunità», ricordando che «nell’ultima ordinanza assunta, era già prevista la possibilità di rivedere settimanalmente l’andamento e quindi di poter modulare le scelte. Abbiamo adottato scelte difficili, coraggiose - ha aggiunto - a volte non comprese dai cittadini, ma dovute, e a esclusiva tutela della loro salute. Non sono mai state decisioni a cuor leggero e hanno sempre tenuto conto degli effetti negativi che avrebbero avuto sulle comunità. Non ci sono in alcun luogo ricette facili o vincenti, ma si procede con una priorità: la tutela della salute di tutti, a partire dai nostri studenti che, con le varianti, sono i più colpiti e a rischio contagio».

Il commissario D’Angelo ha ricordato che «le scelte adottate con l’ultima delibera sono frutto dell’andamento epidemiologico determinato dalle varianti, inglese e brasiliana», e spiegato come la Regione abbia agito «nel principio di massima precauzione, avendo analizzato e mappato le aree in cui le varianti erano più presenti. La scuola non è in discussione quale luogo non sicuro, ma lo sono il pre e post scuola che confluiscono poi, inevitabilmente, al suo interno. Lavoreremo secondo schede e modelli specifici e per Distretti, per poi scendere nell’analisi nei singoli Comuni». Detto che il Comitato “A scuola – Umbria”, appena appresi dai media gli esiti del confronto tra Regione e sindaci non ha esitato a bocciarli, nel pomeriggio l’assessore Agabiti e il commissario D’Angelo, hanno incontrario in video conferenza anche i sindacati della scuola, che attendevano da tempo questo momento, ai quali è stata confermata la possibilità della riapertura delle Primarie. Ripresa delle vaccinazioni, con turni aggiuntivi e inclusione del personale fragile dal 1 aprile; campagna prolungata fino a maggio; fornitura dei dati settimanali sul contagio nelle scuole sono le assicurazioni fornite. Ma sulla riapertura c’è chi ha manifestato, forti dubbi. Dice Erica Casetta della Cisl: «Come per l’Infanzia ritengo che ancora non ci siano le condizioni di contesto. Parlo di bolle non attivate, distanza di 2 metri consigliata dopo l’insorgere delle varianti, mancanza di mascherine FFP2 e operazioni di tracciamento a tappeto nelle scuole. Sulle mascherine ci è stato detto che faranno una riflessione: spero sia positiva».

© RIPRODUZIONE RISERVATA