Corrado Montecaggi campione del mondo celebrato e abbandonato: «Da 13 anni cerco lavoro, ma di noi disabili non importa a nessuno»

Corrado Montecaggi campione del mondo celebrato e abbandonato: «Da 13 anni cerco lavoro, ma di noi disabili non importa a nessuno»
di Lorenzo Pulcioni
3 Minuti di Lettura
Giovedì 14 Luglio 2022, 02:45

«Festeggiato come campione, dimenticato come cittadino». Ecco come si sente Corrado Montecaggi. Due ori e un argento ai campionati del mondo di calcio balilla paralimpico di Nantes. Una pioggia di complimenti e attestati di stima. Ma ora che ha i riflettori puntati addosso, non dimentica la lotta che da anni porta avanti per la dignità delle persone con disabilità.

«Ho sempre lottato per garantire a tutti il lavoro, che dovrebbe essere in realtà un diritto - dice il 55enne campione mondiale nel singolo e nel doppio - sono iscritto al Centro per l'impiego ma da 13 anni sono disoccupato e non esce fuori niente. Come mi sento? Abbandonato. In questa città se non conosci le persone giuste non vai da nessuna parte. A me le conoscenze non mancano ma ho una dignità e non vado a bussare con il cappello in mano. Il lavoro deve essere un diritto. Si parla di Recovery Fund, ma possibile che con tutti questi milioni per noi disabili non c'è niente? Prima almeno ogni tanto le persone nelle mie condizioni le mettevano in portineria, al cimitero, in ospedale o a fare l'usciere. Adesso vedi gli amici degli amici, che magari nemmeno stanno in graduatoria, ma trovano lavoro anche se stanno benissimo. Si vede che noi disabili stiamo antipatici a qualcuno».

A 16 anni Corrado subisce l'incidente che lo segnerà per tutta la vita. «Mi sono distrutto la gamba sinistra, zoppico e non posso piegare il ginocchio» racconta. Iscritto da oltre 13 anni come disoccupato al Centro per l'impiego, Corrado le maniche se l'è sempre rimboccate: «Ho il diploma di scuola superiore come tecnico dei servizi sociali, ho lavorato come operatore in una struttura psichiatrica e poi in una carrozzeria con mansioni amministrative. Posso fare tutto, ma anche le cooperative non se la passano bene e la pubblica amministrazione riduce le opportunità di lavoro per chi, come me, ha necessità particolari».

Pochi giorni fa la presidente dell'Umbria, Donatella Tesei, ha detto che bisogna passare «dall'obbligo» alla «voglia» di inserire nel contesto lavorativo le persone con disabilità: «Parole di una persona che non ha contatto con la realtà, che non sa cosa singifichi portare a casa il piatto del pranzo e della cena. Le aziende fanno le furbe e non assumono, a questi signori non interessa nulla di noi» replica Montecaggi. Che un anno fa era stato anche in Seconda commissione a Palazzo Spada per richiedere un incontro con Regione e Centro per l'impiego, a seguito del quale la presidente Pepegna si era anche presa un impegno: «Scomparsi completamente» chiosa secco Corrado.

Che, per inciso, pure per prepararsi ai Mondiali di Nantes non ha avuto grande supporto: «Nessuno mi ha aiutato per arrivare ai risultati che ho ottenuto - dice - mi sono trovato da solo la stanza per allenarmi grazie alla disponibilità del Centro per l'autonomia a San Giovanni che mi ha fornito la carrozzina, mentre il biliardino me lo sono fatto mandare dalla Federazione ed in Francia ci sono andato grazie agli sponsor che mi hanno sostenuto.

E' così che sono riuscito a prepararmi e a spezzare il dominio del Belgio che in questa disciplina vinceva ininterrottamente dal 2013». Ed è così che appena tornato a Terni, il campione del mondo si ritrova esattamente come prima. Senza lavoro e senza futuro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA