«Vaccinarsi un obbligo morale». Dal rettore al sindacalista, l'appello per difendersi dal Covid-19

«Vaccinarsi un obbligo morale». Dal rettore al sindacalista, l'appello per difendersi dal Covid-19
di Fabio Nucci
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Mercoledì 30 Dicembre 2020, 08:15 - Ultimo aggiornamento: 14:02

PERUGIA - Vaccinarsi, un diritto di tutti ma anche un dovere civico: non un’imposizione da veicolare con la minaccia di una sanzione, ma un obbligo morale che, come accade per il voto, le persone dovrebbero avvertire. La posizione di alcuni esponenti della società civile umbra si muove lungo tale linea: chiamando in causa la Costituzione, appellandosi al senso di responsabilità, o ricorrendo alla metafora dell’asino portato in spalla dal soldato.
Il rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Maurizio Oliviero, costituzionalista, parte proprio dalla Carta e dall’articolo 32. «Dice Che la salute è un diritto personale ma anche un interesse collettivo e al 2° comma aggiunge: “nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. La riserva di legge viene prevista perché le uniche eccezioni, come ribadito da alcune sentenze della Corte Costituzionale, sono quei trattamenti ritenuti di carattere obbligatorio: pensiamo alle malattie infettive e alle vaccinazioni imposte, ad esempio, ma anche all’uso della cintura di sicurezza e del casco. Questo significa che non è più il diritto del singolo a prevalere ma la tutela della salute intesa come interesse collettivo: ovvero, sono totalmente libero di non curarmi, di farmi male, ma non di arrecare danno ad altri. Detto questo, bisogna trovare un bilanciamento tra il diritto e il dovere alla salute». Come? «Prevedendo delle limitazioni per coloro che liberamente scelgono di non vaccinarsi: limitando alcune attività personali, seguendo le regole che oggi tutti siamo tenuti a rispettare. Perché questa scelta non può causare danni ad altri». Sulla stessa lunghezza d’onda, l’avvocato Giuseppe Caforio, docente di Diritto all’UniPg. «Nel contesto pandemico vaccinarsi è un diritto-dovere, nell’interesse proprio ma anche degli altri. Lo paragono al diritto di voto, per cui andare a votare è anche l’esercizio di un dovere, lo stesso richiamato in tale situazione: è un diritto avere il vaccino, un dovere vaccinarsi». “Si” all’obbligatorietà, “no” alle sanzioni. «Il salto logico sarebbe eccessivo, un po’ come col voto: chi non lo esercita esprime una scelta e anche in questo deve prevalere la libertà di pensiero».
Dalla società civile, le voci del sindacato e dei consumatori. Vincenzo Sgalla, segretario generale Cgil Umbria, ricorre alla metafora del soldato con l’elmetto che porta in spalla l’asino. «Il soldato non è un animalista, siccome il campo era minato, ha preferito caricarsi l’animale piuttosto che rischiare la vita. Possiamo dire, quindi, che sono per la libera scelta di “salire in groppa al soldato”: dobbiamo trovare il modo di caricare sulle spalle coloro che vogliono vaccinarsi. Li aiuteremo a comprendere che bisogna attraversare il campo minato. In questo momento, le persone responsabili, parlo di scienziati e medici che ci hanno aiutato e ci aiutano, andrebbero ascoltate senza opporre particolari opinioni, se non si è esperti in materia». Propende per la libera scelta, Carla Falcinelli, presidente del Codacons Umbria. «Siamo in democrazia, non possiamo obbligare le persone a vaccinarsi. Possiamo però appellarci al senso di responsabilità, verso se stessi e verso gli altri. Spiegando bene a chi si mostra titubante, ad esempio, i possibili effetti collaterali che sono presenti in tutti i vaccini ma che sono talmente rari che “il gioco vale la candela”.

Anche per consentire all’economia di ripartire: se le persone si ammalano non lavorano». Linea simile per Miranda Parroni, presidente del Tribunale del Malato-CittadinanzAttiva. «Siamo sempre stati favorevoli al vaccino anti-Covid me obbligare sarebbe una costrizione anti-costituzionale. Bisogna però stimolare il senso del dovere nelle persone che devono essere responsabili per loro stesse, ma anche verso gli altri. Vanno però informate rispetto alle caratteristiche di questo vaccino, diverso dagli altri conosciuti».

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