Scuola, doccia gelata: «Con il 75% scatteranno i due turni»

Scuola, doccia gelata: «Con il 75% scatteranno i due turni»
di Remo Gasperini
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Mercoledì 30 Dicembre 2020, 10:30

PERUGIA - Ingresso unico alle ore 8 per tutti? Sì, ma solo per la prima settimana, poi scatterà anche nelle scuole superiori umbre il doppio turno. A fare chiarezza sulle modalità del rientro per il 7 gennaio è l’assessore regionale ai trasporti Enrico Melasecche la cui anticipazione è una sorta di doccia gelata per quanti, e parliamo di tutto il mondo scolastico, con l’abbassamento dal 75 al 50% della didattica in presenza previsto dal decreto Speranza aveva dato per scongiurata l’ipotesi del doppio turno. Spiega Melasecche facendo il punto della situazione umbra: «Le cose note sono tutte confermate: 50% riempimento degli autobus in ogni caso. Per le scuole: prima settimana dal 7 al 16 gennaio 50% presenza e 50% didattica a distanza; orario di ingresso unico alle ore 8. Dopo il 16 gennaio è prevista, stante la situazione di oggi quindi a bocce ferme, la didattica in presenza aumentata al 75% con la ripartizione dell’ingresso scaglionato in due turni per permettere agli autobus di raggiungere i vari paesi e poi tornare agli istituti scolastici. Lo scaglionamento del 75% che sarà a scuola prevede un ingresso alle 8 per il 50% degli studenti e uno alle 10 per il restante 25%. L’uscita la stabiliranno poi i vari istituti in base agli orari ma, facendo i conti, chi entrerà alle 10 uscirà alle 15 e a quell’ora troverà l’autobus. Lo standard per tutti quanti è questo». L’ingresso unico è dunque una sorta di contentino temporaneo e siamo tornati all’idea iniziale? «Questa è l’opzione che è stata ritenuta dal Tavolo in generale e dal Prefetto in particolare la più vicina alle esigenze di evitare gli assembramenti sia agli stalli dei bus che davanti alle scuole. Rimane il fatto dell’onere di tutti coloro che partecipano alla vita civile istituzionale, parlo di prefetture, forze dell’ordine, comuni e per quello che possono i volontari della Protezione Civile, di evitare comunque quelli che saranno i possibili eventuali assembramenti, ma si ritiene, alla luce delle percentuali di cui parliamo, che il fenomeno dovrebbe essere se non scongiurato almeno limitato notevolmente».

Al mondo della scuola che pensava a un rientro stabile con orario unico cosa dice l’assessore? «Non cosa dice l’assessore, ma cosa dice il prefetto anzi la legge che ha dato ai prefetti l’incarico di istituire il Tavolo. Il provvedimento di incarico parla chiaramente dell’obiettivo: gli orari delle scuole superiori devono essere congegnati in maniera tale da evitare gli assembramenti, quindi i contagi. E devo dire che questa è la soluzione che soddisfa al massimo gli obiettivi che sono: primo la salute, secondo il funzionamento della scuola, terzo i costi finanziari di cui peraltro insistiamo nel chiedere al governo di farsi carico perché la Regione non è in grado di sopportali. Comunque la ministra De Micheli nella conferenza unificata ha ribadito più volte che le proposte che vengono vagliate dai prefetti saranno la base, dopo le rendicontazioni, dei finanziamenti da parte del governo alle Regioni». Adesso qual è la procedura per arrivare all’ordinanza che metterà nero su bianco il piano di rientro? «La Regione a questo punto provvederà ad analizzare le proposte di servizio con i relativi computi finanziari da consegnare al Prefetto che nel giro dei prossimi giorni manderà il suo documento al ministero a Roma». Ma in ultima analisi la Regione, e c’è chi lo spera, non potrà decidere diversamente rispetto a quello che uscirà nella relazione del Tavolo? «Detto che il bon ton istituzionale non lo prevede, aggiungo che al Tavolo ha partecipato la Regione con l’assessore Agabiti per la scuola e l’assessore Melasecche per i trasporti, dunque tra i pareri che il prefetto ha raccolto c’è anche il nostro. Comunque, per estrema chiarezza, ripeto che tutto questo è valido a oggi, poi vedremo come procederà l’evolversi della situazione». Già, alla fine è sempre il trend della pandemia che determina le decisioni: il rientro in presenza è invocato da tutti ma la condizione dirimente è sempre la tutela della salute.

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