Scuola, collegi roventi. A Perugia già partita la battaglia per gli spazi del 2021-22

Scuola, collegi roventi. A Perugia già partita la battaglia per gli spazi del 2021-22
di Remo Gasperini
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Venerdì 2 Ottobre 2020, 12:05
PERUGIA - Collegio docenti molto caldo mercoledì pomeriggio all’Hotel Giò dove per la seconda volta quest’anno si sono riuniti 220 prof dell’ITTS Volta di Perugia, la scuola più grande dell’Umbria. Tamponata l’emergenza-aule con qualche virtuosismo e un po’ di didattica a distanza strutturale, per le scuole ancora alle prese con le norme anti Covid è già tempo di progettare il futuro e allora il problema degli spazi rimane più che mai drammaticamente attuale. E chiudendo il “collegio” che a tratti più che caldo è stato infuocato, i prof del Volta in merito all’offerta formativa 2021- 2022 hanno deliberato un atto che suona così: “O la Provincia dà alla scuola gli spazi sufficienti per accogliere i 1800 studenti, oppure s’impone una scelta comunque dolorosa: non accettare nuove iscrizioni o cedere un corso a un altro istituto superiore della città”. Due ipotesi assolutamente inedite che avrebbero del clamoroso, e anche del doloroso, da un lato per gli studenti che non potrebbero iscriversi ad una scuola all’avanguardia, dall’altro per i docenti, almeno una ventina, che dovrebbero cambiare scuola. Quest’anno con le due classi in più ricavate nell’istituto, le tre avute nel vicino Cavour-Marconi e la didattica a distanza che interessa a turno tutte le classi con 400 studenti al giorno a casa, è stato possibile abbassare la presenza e sistemare tutti, ma il prossimo anno, si spera senza Covid, stante questa situazione infrastrutturale, i 1800 non c’entreranno a Piscille. Il problema è stato trattato adesso con largo anticipo perché entro il 30 ottobre va definito il piano della offerta formativa da proporre a Provincia e Regione. Nel corso del collegio docenti sono state ricostruite le fasi dell’annosa “vertenza” che il Volta ha con la Provincia, cui spetta il compito di dare spazi alle scuole superiori. Bene o male si è sempre trovata una soluzione interna anche, due anni fa, con un numero chiuso di iscrizioni, ma per il prossimo anno scolastico l’istituto vuole certezze anche perché c’è in ballo il consolidamento di due livelli, chiusi da anni, e il mai attuato ampliamento nel cortile interno. Il collegio, prima di arrivare alle due soluzioni estreme, ha deciso di rimandare alla carica della Provincia, a cui è stato chiesto un incontro, una delegazione della quale non fa parte la dirigente Rita Coccia, composta dai coordinatori dei cinque indirizzi (Chimica, Elettronica e Elettrotecnica, Grafica e Comunicazione, Meccanica, Informatica e Telecomunicazioni) e dal vice preside. Come finirà questa vicenda è presto per dirlo, ma la cronaca degli ultimi anni ci ricorda che la Provincia offre ripetutamente (lo ha fatto anche recentemente con Galilei, Pieralli e Itas Bruno) parte dell’immobile di Olmo. E nel caso si arrivi all’inedita cessione di un corso, la scuola superiore adatta potrebbe essere proprio il vicino Cavour-Marconi che di studenti ne ha un terzo del Volta. Ma sono solo ipotesi. Certo è che il collegio docenti del Tecnico Tecnologico di Piscille è stato già riconvocato per il 30 ottobre quando, con in mano la risposta ufficiale (e scritta, dicono) della Provincia, potrà ratificare la nuova logistica o, mancando le aule per 1.800 studenti e avendone solo per 1.400, dovrà decidere la strada da scegliere tra stop alle iscrizioni o cessione di un corso. Non solo virus per la scuole dell’Umbria.
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