Da venerdì a domenica torna Moon
in June al Trasimeno. Colapesce e
Dimartino: «Sarà emozionante»

Da venerdì a domenica torna Moon in June al Trasimeno. Colapesce e Dimartino: «Sarà emozionante»
di Michele Bellucci
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Giovedì 20 Agosto 2020, 08:55
PERUGIA - È tutto pronto per l’edizione numero sei del Festival Moon in June, che a dispetto del nome è stato posticipato di due mesi e non si svolgerà all’Isola Maggiore come d’abitudine bensì al Campo del Sole di Tuoro. Differenze che ne fanno una “special edition”, senza però abbandonare lo spirito che da sempre anima la manifestazione e che anche quest’anno proporrà alcuni live unici con artisti che promettono di regalare esperienze memorabili, dal palco allestito tra le 27 colonne-sculture collocate sulle rive del Trasimeno. I due cantautori Colapesce e Dimartino saranno protagonisti dello spettacolo inaugurale in programma per venerdì alle 21.00.

Lorenzo Urciullo, ovvero Colapesce, cosa significa per lei esibirsi in contesti non usuali?

Per i miei live ricerco sempre dei posti particolari. Lo scorso dicembre ho suonato a Matera sottoterra con soli lumini a far luce, mentre la scorsa estate a largo su una barca con il pubblico che seguiva da altre barche. Faccio una selezione dei luoghi, cerco di scovare quelli più mistici e anche in questo caso penso sarà così. Secondo me lo show non sono solo le canzoni ma anche il contesto. Da fruitore ho ricordi bellissimi di alcuni concerti che ho visto in location che avevano qualcosa in più. Per questo non seguo la musica pop, che ha bisogno di stadi per aggregare tante persone; quei luoghi li trovi asettici e non mi affascinano più. In Italia poi siamo fortunati visto che ci troviamo con tante location straordinarie.

Secondo lei, Antonio Di Martino?

Ritengo che portare la musica in posti insoliti è utile, per uscire dall'abitudine e mostrare lati diversi di una stessa performance. Il luogo e l'orario in cui si tiene un concerto cambia tantissimo ciò che ne esce e questo mi stimola. Ad esempio in un paio di occasioni ho suonato all'alba e, al di là del fattore stress visto che è necessario rimanere svegli tutta la notte, il pubblico ha un ascolto diverso. Questo perché di solito nelle location classiche si trovano anche persone che sono uscite solo per divertirsi e magari si trovano al concerto “per caso”, invece in questi contesti c'è solo gente che è venuta apposta.

Come è suonare in questo momento storico, con le normative anti-covid in vigore?

C - Beh, la sensazione è strana. Percepisci la distanza dal palco e non puoi nemmeno incontrare le persone a lato del concerto, magari per scambiare due parole o firmare autografi. Fortunatamente abbiamo un pubblico di persone che hanno una coscienza e sono rispettose.

D - Il ritorno alla musica dal vivo è stato strano. Anche io ho rivisto il primo concerto solo tre giorni fa! Sto notando che in questo ambiente, tra pubblico, organizzatori e artisti, c'è molto rispetto delle regole… e non ho visto certo lo stesso nei supermercati. Non credo sia per paura delle sanzioni. Le persone partecipano però magari si trattengono dall'alzarsi. Ho visto un lato positivo di questo mondo che spesso è declassato e averlo vissuto anche da spettatore me l'ha fatto provare sulla pelle. Si crea un rapporto diverso tra un musicista e spettatore, un accordo tacito. Comunque ci sono delle regole da rispettare e ci si comporta di conseguenza. Non vale lo stesso per le discoteche per un motivo semplice: come può accordarsi un gestore con un ragazzo di 16 anni che vuole solo divertirsi?

Il vostro tour in coppia come si sta rivelando?

C - È bello e strano allo stesso tempo. C’è un approccio da band che non provavo da tanti anni. Anche nell’ultimo tour in cui c’erano altri 5 musicisti sul palco la sensazione è sempre che sei tu a gestire la baracca. Invece ora abbiamo messo da parte le nostre unicità e ne è uscita una cosa nuova. Abbiamo anche pensato di dargli un altro nome e ci piace che questo duo venga percepito come una nuova “band” che ha fatto il primo disco. Alla fine significa scaricare un po’ di responsabilità ma soprattutto avere una grande complicità.

D - Mi è sembrata la cosa più naturale del mondo stare sul palco con Lorenzo. Stiamo vivendo questa esperienza come fossimo una band, "la band dei Mortali". Oltre a dividerci le responsabilità, che cantare di meno di fa cantare meglio, c’è molto equilibrio ed entrambi rispettiamo gli spazi dell'altro, compresi i momenti di paranoia. Noi prima di tutto siamo amici quindi stiamo condividendo un'esperienza che va al di là delle nostre scritture, molto intime. Non è un’iniziativa nata da accordi discografici. In questi 10 anni di amicizia ci siamo messi a scrivere insieme ed è nata quasi per gioco.

Colapesce e Dimartino si esibiranno a Tuoro sul Trasimeno coadiuvati dal polistrumentista Alfredo Maddaluno, alias KWSK Ninja. Solo una manciata i biglietti ancora disponibili, che sarà possibile acquistare anche all’ingresso prima dell’evento. Il programma di Moon in June 2020 proseguirà sabato con un concerto in esclusiva e in data unica per il Festival: lo storico musicista brasiliano Ivan Lins sarà sul palco con Tosca (voce), Joe Barbieri (chitarra) e Giovanni Ceccarelli (pianoforte). Gran finale domenica 23 con la coppia Paolo Fresu e Ramberto Ciammarughi che presenteranno un progetto esclusivo in ricordo del compianto Sergio Piazzoli.
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