Case popolari, l'Ater non paga: gli ascensori sono a rischio fermo

Case popolari, l'Ater non paga: gli ascensori sono a rischio fermo
di Monica Di Lecce
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Sabato 10 Febbraio 2024, 08:31 - Ultimo aggiornamento: 08:35

TERNI Manutenzioni ordinarie a rischio negli alloggi dell'Ater. A lanciare il grido d'allarme sono gli amministratori di condomini che da mesi non percepiscono le quote. I soldi stanno finendo e il rischio di non riuscire più a pagare i fornitori diventa ogni giorno più concreto. «L'Ater è stata sempre puntuale - spiega Manlio Alcini, presidente regionale dell'Anaci, l'Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari dell'Umbria - è capitato talvolta che ha avuto qualche ritardo di due-tre mesi ma mai come ora. E' da marzo dell'anno scorso che non percepiamo le quote e non ci è stata data alcuna motivazione ufficiale plausibile. Abbiamo chiesto anche un incontro ma ancora non abbiamo avuto risposta». Il problema, secondo quanto denuncia l'associazione di categoria, non sarebbe neanche di poco conto. «Stiamo finendo i soldi e a brevissimo, non riuscendo a pagare i fornitori prosegue Alcini non saremo quindi più in grado di assicurare le manutenzioni ordinarie». Le manutenzioni ordinarie vanno dagli ascensori, all'illuminazione, agli impianti di riscaldamento. «Il rischio che vengano bloccati gli ascensori così come il distacco dell'energia elettrica - paventa il presidente regionale Anaci - è concreto». Non è facile fare una previsione esatta, ma il disagio riguarderebbe numerosi alloggi. «Da quel che mi risulta - prosegue ancora Alcini sono oltre una trentina i condomini che si trovano in questa situazione per più di un centinaio di alloggi». Considerando che la gran parte di questi sono occupati da persone con disabilità, nell'eventualità, tutta da scongiurare, che si dovessero fermare gli ascensori queste «rischiano dice il presidente Anaci o di rimanere fuori casa o di rimanere chiuse in casa». Ovviamente si tratta di una situazione limite ma dà il senso delle difficoltà che stanno attraversando gli amministratori di condominio delle case Ater. «Non si possono fare ricadere le conseguenze di questa situazione sulle persone più deboli che occupano gli alloggi continua il presidente Anaci ma per gli amministratori di condominio è davvero molto critica. E' un anno che stiamo andando avanti così e ora non ce la facciamo più». Il problema sembra dunque essere più serio e più diffuso rispetto alla pur rilevante questione delle manutenzioni straordinarie degli alloggi. A prescindere dalle iniziative del Comune che nei giorni scorsi aveva richiamato l'attenzione dell'Ater su alcune situazioni limite, il Messaggero ha più volte raccolto le lamentele e le denunce sullo stato di degrado di alcuni immobili. Tra le altre, la casa in via Fratelli Cervi 24 o il palazzo di via della Cooperazione 43. Gli inquilini hanno lamentato la presenza di muffa e umidità che rendono gli alloggi invivibili, come nel primo caso, e le infiltrazioni d'acqua che mettono a rischio gli impianti elettrici, come nel secondo.
Più di qualcuno ha minacciato di non pagare più il canone. Insomma tra la morosità, che esiste da sempre, chi non paga per protesta, e gli amministratori rimasti senza quote, non tira una bella aria in questi alloggi.

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