Eccessivo carico fiscale sulle auto:
una buona occasione per risolvere

Eccessivo carico fiscale sulle auto: una buona occasione per risolvere
di Ruggero Campi
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Mercoledì 17 Gennaio 2018, 19:55
Si parla di tutto e soprattutto da parte di tutti, a volte anche non a ragion veduta. E poi le promesse che lasciano intravedere una vita migliore grazie agli aumenti della pensione, all’abolizione delle tasse universitarie, alla cancellazione del canone Rai, all’assistenza sanitaria estesa a prestazioni prima non incluse, alla maggiore sicurezza e alla riduzione delle imposte sul reddito, questa un classico. A tale ultimo riguardo nella campagna elettorale in corso a dominare la scena è la Flat Tax, letteralmente “tassa piatta” nella misura che va dal 15 al 23% con alcune varianti. Senza entrare nel merito della realizzabilità in Italia e soprattutto della sostenibilità finanziaria, sfugge ai contendenti, almeno ad una parte di loro, che per risparmiare le imposte e dunque dare respiro ai contribuenti basterebbe applicare con maggiore equità/semplicità le imposte già esistenti, per quanto non piatte, ma progressive. Basterebbe, tanto per intenderci, che a parità di sistema impositivo, venisse dato più spazio alle deduzioni di costi ed oneri, così come alle detrazioni d’imposta.

Dare la possibilità di mitigare il carico fiscale direttamente, mediante deduzione dal reddito complessivo di un onere, o indirettamente, attraverso il riconoscimento di detrazioni d’imposta commisurate all’onere, significa vedersi riconosciuta l’imposta, o parte di essa, commisurata all’onere sostenuto. Peraltro, così facendo, si stimolerebbe la propensione al consumo rispetto a tutti quei beni e servizi a cui è correlata la deduzione o detrazione. Ed in più, un ulteriore risultato scontato: tanto più consenti di dedurre dal reddito, tanto meno i furbetti della fattura avranno la possibilità di passarla franca, perché il consumatore finale avrà tutto l’interesse a documentare le spese. Il discorso comunque è lungo e non può essere questa l’occasione per affrontarlo compiutamente. Venendo invece a quello che ci sta a cuore, nelle varie propagande elettorali non c’è traccia della nostra cara automobile. Che ci azzecca, direte. Ci azzecca e come vi rispondo. Già in un’altra occasione ho avuto modo di evidenziare come la fiscalità che grava sull’automobile è eccessiva. Da quella locale (bollo), a quella quotidiana (accise sui carburanti), a quella periodica (imposta sulle assicurazioni, contributo per lo smaltimento dei pneumatici, imposta provinciale sui passaggi di proprietà…), l’auto è il bersaglio più facile da colpire. Peraltro, siamo praticamente gli unici in Europa a pagare il bollo annuale sulla base della potenza in kW e sullo standard Euro, anziché sulle emissioni di CO2 come in altri paesi, e gli unici - insieme alla Grecia - a tassare i proprietari di macchine con potenza superiore a 185 Kw di 20 euro per ogni Kw eccedente.

Le persone comuni (non imprenditori o non lavoratori autonomi) non possono dedurre nulla dal reddito complessivo Irpef, pagano e basta. Ma perché a nessuno viene in mente di consentire la deduzione di qualche onere a favore dell’automobilista comune? Ad esempio il costo del tagliando o la spesa per la revisione annuale. Del resto se le auto sono ben tenute la sicurezza stradale, così come la spesa pubblica per l’assistenza sanitaria ne ricaverebbe indubbi vantaggi: auto più efficienti, minor incidenti, minori costi sociali. Per coloro che utilizzano l’auto per motivi di lavoro il discorso non è poi tanto diverso, nel senso che anche per loro la deduzione dei costi è prossima allo zero. Pensate, a parte talune eccezioni, solo il 20% del costo di acquisto di un’autovettura con un limite massimo di euro 3.815,20 da ripartire in quattro anni. Stessa percentuale per i costi di gestione. Se poi l’auto la noleggi o la prendi in leasing il discorso non cambia. Basterebbero pochi e semplici interventi per mitigare il carico fiscale e contemporaneamente migliorare la mobilità. Vediamo a questo punto chi avrà il coraggio di inserire nel proprio programma elettorale una più moderna e rispettosa disciplina fiscale dell’automobile, anche perché l’automobilista vota e siamo in tanti.
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