su richiesta della Dda.
L'organizzazione operava tra il capoluogo partenopeo e l'hinterland, con ramificazioni per lo smercio delle "bionde" anche in provincia di Perugia. La sigarette giungevano in Italia attraverso il porto di Napoli ed altri scali marittimi, come Venezia e Bari. Le indagini sul sodalizio sono durate a lungo, ed hanno visto sequestri di ingenti quantitativi di sigarette tra il 2012 e il 2013 in diverse aree portuali.
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