Calci e schiaffi alla fidanzata davanti ai bambini che gridano «Papi, basta…». Nei guai un assisano di 37 anni

Calci e schiaffi alla fidanzata davanti ai bambini che gridano «Papi, basta…». Nei guai un assisano di 37 anni
di Enzo Beretta
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Mercoledì 9 Agosto 2023, 08:53
Indagato per stalking un 37enne residente ad Assisi al quale il gip Natalia Giubilei ha imposto il divieto di avvicinamento all’ex compagna e all’ex suocera. «Minacciava e molestava l’ex fidanzata - si legge nelle carte dell’accusa - in modo da cagionarle un grave e perdurante stato di ansia, nonché un fondato timore per la propria incolumità, quella dei loro figli di 6 e 9 anni, nonché quella di sua madre». Nel capo d’accusa vengono elencati gli episodi raccontati dalla persona offesa che sarebbero avvenuti dall’aprile 2022 tra Bastia Umbra e Santa Maria degli Angeli. L’indagato, originario di Palermo, difeso dall’avvocato Gianni Dionigi, «mandava continui messaggi vocali» all’ex compagna: «Ti prendo la testa e te la rompo in due, se ti prendo i denti te li rompo. Tu sei una di via Settevalli». Stando a quanto emerso nel corso delle indagini portate avanti dagli agenti del commissariato di Assisi (diretti dal vicequestore Francesca Di Luca) l’uomo «si presentava numerose volte nella pasticceria in cui lavora lei e anche davanti a colleghi e clienti iniziava ad offenderla e la minacciava di farle perdere il lavoro». In questi mesi ci sarebbero stati perfino «sputi» contro la donna nella piazza di Santa Maria degli Angeli e urla «fuori dalla caserma, alla presenza di un carabiniere» di questo tenore: «È una pazza, i suoi figli non li voglio». Non sono mancati «calci e schiaffi» una notte in cui il 37enne era in «evidente stato di alterazione da alcool»: «Iniziava a picchiarla con calci e schiaffi - si legge nell’ordinanza - perché lei provava a fermarlo impedendogli di aprile lo sportello della macchina e aggredire la madre alla presenza dei figli minori che gridavano ‘Papi, basta… papi basta!».Le minacce arrivano ancora via Whatsapp, gli audio vocali sono insopportabili. Le diceva: «Vuoi fare la guerra? Mo’ te la faccio io la guerra, puoi chiamare chi vuoi, falli venire qua, vi spacco il c… a tutti». Per poi rivendicare presunti danni: «Tu mi devi pagare i danni, lo sai? Tu e tua madre, ti faccio vendere la casa, vi dovrete vendere tutto». Sms all’alba, il primo il 29 ottobre è delle 6.05: «Nonb voglio sapere più niente, ormai i miei figli neancge li riconosco, per me stanno diventando estranei». E ancora: «Prenditi i figli, non li voglio, mandaci gli assistenti sociali, ciao, tieniteli, non voglio più nessuno, scordatevi di me». Pochi giorni dopo se la prende anche col giudice: «Non hai capito niente tu, il giudice e tua madre, io non ci andrò al Sert come dite voi, bastardi, siete bastardi, io non ci vado dal giudice come dite voi, per me potete buttare il sangue». Una volta, per il terrore, la bambina «impaurita e spaventata» corre a «rifugiarsi» nella cucina di una piadineria dove ha appena assistito ad altre offese e ad uno «sputo in faccia». «Non sei degna di essere la madre dei miei figli, non sei degna», le diceva. Ieri l’imputato è stato interrogato dal giudice per le indagini preliminari di Perugia dinanzi al quale ha respinto alcune accuse.
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