Borgo Rivo festeggia il Natale
con il Bambinello
che nasce nella juta

Borgo Rivo festeggia il Natale con il Bambinello che nasce nella juta
di Nicoletta Gigli
2 Minuti di Lettura
Giovedì 19 Dicembre 2019, 17:34 - Ultimo aggiornamento: 17:37

«Ognuno mette a disposizione le proprie competenze, il proprio tempo. Ogni anno il nostro gruppo di allarga, siamo convinti di dover contagiare le cose belle. C'è tra noi un legame profondo, che parte dalla voglia di dimostrare ai bambini che si può vivere con valori sani semplici, che ci riempiono il quotidiano». Patrizia Maurini racconta il senso di quel presepe di juta che unisce la gente che vive a Borgo Rivo. Un presepe che ha una storia lunga dieci anni, che ha visto gli abitanti di via del Piviere impegnati a realizzare quella che è diventata un'opera d'arte. Che onora il passato e guarda al futuro. «L'idea di realizzare il percorso della natività utilizzando la juta - dice Patrizia - nacque per onorare la memoria storica. Fu un omaggio allo jutificio ternano, per valorizzare la povertà, la semplicità. Scegliemmo via del Pieviere, una strada senza uscita che sembrava la più adatta». Quell'anno don Luca Andreani, il parroco della chiesa del Rivo, fece un concorso per premiare il presepe più bello. Le famiglie di via del Piviere si misero all'opera, mettendo a disposizione i propri giardini e le mani per realizzare un percorso che ogni anno si arricchisce di personaggi e di nuovi volontari pronti a mettersi in gioco. «Quest'anno il nostro presepe è più grande - dice Patrizia con soddisfazione - ha chiesto di collaborare anche il centro sociale di Borgo Rivo e le scene si sono arricchite con altri personaggi». Quelli all'opera per regalare un Natale di condivisione sono tutti volontari. «Questo dimostra che si può fare tanto grazie ai legami di amicizia». Quest'anno l'annunciazione, tutta rigorosamente in juta, è partita dalla parrocchia guidata da Don Luca. Al centro sociale la postazione romana, per proseguire con le rappresentazioni che sono il fiore all'occhiello di una comunità che in questa iniziativa ci mette tutto quello che ha. La culla del Bambinello è stata adattata alla personalità di San Giovanni: è di legno, e quei rami simboleggiano la durezza della vita per un messaggio che invita a non adagiarsi sulle comodità. «Speravamo che la nostra idea contagiasse altre vie di Borgo Rivo - dice Patrizia - anche perché già da ottobre in tanti ci fermano per chiederci notizie del nostro presepe. La comunità ci tiene. Noi lavoreremo per fare in modo che tutto questo patrimonio di relazioni e di buone pratiche non venga disperso».

© RIPRODUZIONE RISERVATA