Sarà redatto, a breve, un documento congiunto sull’emergenza lavoro in Umbria, che riguarda un terzo dei lavoratori e dei nuovi assunti con contratti atipici - 9 su 10 e 165 vertenze regionali collettive - dove sono in primo piano Ast, ex Merloni, il settore delle costruzioni e la chimica ternana. A riguardo, è stata sottolineata anche la necessità di una maggiore responsabilità sociale delle imprese. I tre segretari hanno evidenziato al cardinale che «il primo problema dell’Umbria è il lavoro, che non è solo reddito, ma è dignità della persona, come ha detto di recente Papa Francesco».
A riguardo il cardinale Bassetti ha ricordato l’incisività dell’intervento del Santo Padre, che va esteso a tutte le altre situazioni in cui la crisi colpisce il lavoro: la flessibilità deve portare alla stabilità e le leggi del mercato non possono basarsi sulla “precarietà infinita”. E’ emerso dall’incontro la preoccupazione per l’accentuarsi della disuguaglianza, dovuta alla mancanza di lavoro, che potrebbe sfociare in “conflitto sociale”. In Umbria oltre 130 mila persone sono in grave disagio occupazionale: un terzo della popolazione attiva.
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