Autofocus/ Sarà elettrica
ma si deve sentire bene

Autofocus/ Sarà elettrica ma si deve sentire bene
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Lunedì 27 Giugno 2016, 17:37
PERUGIA - Dicono gli studiosi che l’uomo primitivo fosse dotato di sensi molto più sviluppati dei nostri e soprattutto di un udito finissimo. Finissimo come quello degli animali che gli consentiva di sentire nemici, predatori o pericoli ben prima di avvistarli e di potersi mettere in salvo in tempo utile. Pian piano nei millenni ci siamo evoluti in mammiferi “visivi” e oggi, più che alla protezione dai pericoli, colleghiamo l’udito alla musica, ai ritmi o all’interazione con i nostri simili. Ci raccomandano di proteggerlo dai decibel della musica troppo alta e dall’inquinamento acustico che ci possono rendere sordi anzitempo. Così si levano plausi all’auto elettrica, che non inquina e non fa rumore e fantastichiamo in un futuro migliore nel quale l’inquinamento acustico delle nostre Smart City sparirà, le barriere protettive delle strade a forte scorrimento saranno rimosse perché inutili e nei centri urbani risuoneranno solo le voci delle persone o – poeticamente – il fruscio del vento o il ticchettio della pioggia.

Niente di tutto questo. Il parlamento Europeo, allineandosi alle decisioni del NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration) ha stabilito che dal 1 luglio 2019 tutti i nuovi veicoli elettrici o ibridi devono essere dotati di Acoustic Vehicle Alerting System (AVAS) che dovrà generare un suono simile a quello delle auto con motore a combustione, in modo da renderli facilmente riconoscibili. Insomma la situazione è paradossale: si incoraggia e si incentiva l’ auto che non fa rumore e poi si ordina di installarvi un dispositivo che faccia un rumore identico a quello della propulsione tradizionale, emettendo un disturbo sonoro fittizio. D’altra parte chiunque di noi abbia avuto alle spalle un’auto elettrica si rende conto del pericolo che costituiscono per pedoni, ciclisti e utenti delle 2 ruote ( per non parlare di quelli concentrati sul loro smartphone per i quali forse neanche le cannonate o il rombo di una macchina di corsa sarebbero sufficienti a far alzare la testa). Insomma il nostro sistema cerebrale ha rapidamente assimilato il rumore del motore e dello scorrimento sul fondo stradale a quello di un potenziale pericolo e mette in essere in automatico tutta una serie di “contromisure“: spostarsi a destra, salire sul marciapiede, voltarsi e individuare il veicolo, decidere come attraversare la strada. Avete mai fatto una manovra molto delicata con poco margine visivo? Oltre a guardare attentamente, si abbassano i finestrini e si cerca di capire se sentiamo il rumore di un’auto che sta sopraggiungendo. Dal rombo del motore non si può più prescindere, se non vogliamo vedere crescere il numero di incidenti che coinvolgono proprio gli utenti più deboli. Consoliamoci: le nostre orecchie non avranno grandi benefici dalle auto elettriche “artificialmente” rumorose, ma almeno il portafoglio ci guadagnerà, in barba ai produttori di petrolio. Il silenzio però rimane un bene prezioso a cui aspirare ed è giusto così. Però, per chi è nato e cresciuto accoppiando la sonorità alla potenza sarà difficile liberare la mente dall’emozione che ti induce a girarti ed ammirare un’auto con caratteristiche sportive, sempre avendo cura – per sicurezza – di farsi da parte o attendere prima di attraversare la strada.

Sentiremo sempre più spesso un sibilo e il nostro cervello lo convertirà in attenzione e chissà se riusciremo ad emozionarci. E’ un po’ come il colore: il rosso da sempre è sinonimo di auto sportiva, così come il giallo, l’arancione, l’azzurro … anche se nel tempo - forse per ragioni di fiscal privacy (!!) - si sono viste sempre di più auto sportive di colore sbiadito. Ferrari grigie, Porsche verdi muschio, belle ma senza passione. Il mondo, comunque, corre e genera innovazione e a molti non sarà sfuggito il finto rumore da otto cilindri benzina che importanti case automobilistiche hanno creato all’interno di alcune autovetture con motore diesel per suggestionare il guidatore. Metti il gasolio ma, quando chiudi lo sportello, gli amplificatori all’interno dell’abitacolo ti fanno sognare. Un po’ come quella “cassetta” che veniva pubblicizzata per trasformare (quanto a sensazioni) tramite l’autoradio il cinguettio di una piccola auto in un rombo fantastico.

Comunque, tornando al silenzio, non pensate che non generi emozioni. Provate ad andare in un autodromo (luogo dove un po’ di rumore si fa) quando girano auto elettriche. Ebbene, il contrasto tra luogo, silenzio e velocità è emozionante. Ve lo dico perché proprio in questi giorni all’Autodromo di Magione le Formula Uno elettriche sfrecciano e fischiano … e nessuno si è sognato di fingere con rumori taroccati. L’emozione era nel silenzio, un sibilo e via più veloci del rumore. A Magione, il nuovo Consiglio di amministrazione recentemente insediato Vi aspetta per farvi ricredere, ne sentirete parlare presto.
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