Autofocus/Allarme ghost drivers
i guidatori contromano

Ruggero Campi, presidente Aci
di Ruggero Campi
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Giovedì 30 Giugno 2016, 10:25

Ricordo un divertente film del 1984 e prima ancora Pippo, Paperino e Topolino, nel quale un gruppo di ricercatori, non proprio fortunati nel proprio ambito, riesce a mettere in funzione uno zaino protonico in grado di individuare e intrappolare i fantasmi. Non si può chiedere tanto ai nostri ricercatori, all’ANAS, all’ACI e ai concessionari delle autostrade però non si può nemmeno attendere che il fenomeno si risolva da solo. Ci sono delle notizie di cronaca che quasi preferisco non leggere, come a far finta che non esistano ed esorcizzare la paura. Una di questa è quella dei “ghost drivers”, i guidatori fantasma, ovvero coloro che guidano contromano in autostrada e non solo, causando quasi sempre delle tragedie. Un evento davanti al quale si è impotenti e che si potrebbe sempre presentare, in autostrada come in uno svincolo e non sempre si tratta di automobilisti che “si sbagliano”. Tutti ricordiamo il caso dell'imprenditore albanese che nel 2011 a bordo del suo Suv fece inversione di marcia sulla A26 e guidando ad altissima velocità uccise 4 ragazzi francesi in vacanza in Italia. La Corte d'Appello di Torino ritenne in quel caso che si fosse trattato di omicidio volontario e lo condannò a 18 anni e 4 mesi di carcere. L'uomo non aveva imboccato il senso contrario per errore, ma era volontariamente tornato indietro. Un caso limite? Non tanto. In un’analoga vicenda avvenuta sulla tangenziale di Napoli, conclusasi con la morte di due persone innocenti, il PM ha recentemente chiesto la condanna a vent'anni di carcere ritenendo il fatto omicidio volontario e dunque volontario l'ingresso in senso errato. Pochi mesi fa un turista svizzero ha fatto inversione a U sulla carreggiata sud dell'Autosole, tra Fiorenzuola e Fidenza, viaggiando contromano per un breve tratto. “Volevo raggiungere la stazione di servizio perché avevo problemi all'auto”, ha detto agli Agenti della Polstrada che lo avevano acciuffato prima che succedesse l'ennesimo disastro: se fosse successo in Svizzera ad un italiano … Sempre in A1 nei primi mesi di quest’anno la Polizia Stradale ha dovuto chiudere l'autostrada con l'ausilio di due camion messi di traverso per fermare la corsa di una donna completamente ubriaca e contromano. I casi - volontari o per errore - sono infiniti e sembrano moltiplicarsi, complici anche l'aumento del consumo di alcool e droghe e l'età molto avanzata di non pochi automobilisti. Non mancano nemmeno criminali aspiranti suicidi, o folli che pensano di poter dare prova di bravura. D'altra parte può succedere di essere distratti, agitati, o di aver appena sollevato dalla testa dallo smartphone e imboccare la rampa di uscita dell'autostrada o della superstrada, invece di quella di ingresso, può essere un attimo. Senza dimenticare alcune aree di servizio che al loro interno hanno percorsi labirintici e non sempre ovvi tra ristoranti, parcheggi autovetture, parcheggi mezzi pesanti e distributori di benzina. I momenti più pericolosi sono quelli di scarso traffico, le ore notturne o del primo mattino. L'esito spesso tragico di questi errori fatali impone che si tenti da subito di porvi rimedio in maniera efficace. Ho visto recentemente la segnaletica eccellente allo svincolo di Bressanone, in A22, l'autostrada del Brennero. Il colore, la dimensione, il posizionamento e il numero dei segnali di ALT difficilmente possono sfuggire anche all'occhio più' distratto. Ho saputo che si tratta di diversi sistemi di sicurezza collegati tra di loro: non solo segnali super visibili, ma anche sorveglianza video, con telecamere in ogni punto sensibile e segnalatori luminosi e sonori, in grado di attivarsi tramite sensori non appena un mezzo transita in senso vietato».L'investimento complessivo e' di 800.000 euro, di cui già 300.000 impiegati per l'installazione di sistemi di sicurezza in tutte le aree di servizio, da Verona al Brennero. Alcuni svincoli inoltre sono già stati attrezzati. Secondo il direttore tecnico della A22 ingegner Carlo Costa “è un sistema che potrà rendere pressoché impossibile l'imbocco contromano di svincoli ed uscite dalle aree di servizio, dato che l'utente verrà sollecitato da forti luci lampeggianti e da avvisatori acustici potenti. Il tutto, ovviamente, assieme all'attivazione immediata di un allarme in centrale operativa, in modo che polizia stradale e nostro personale possa immediatamente portarsi sul posto”. L'impegno è quello di dotare di sensori e tecnologie tutti i punti potenzialmente “critici“, e cioè quelli iniziali delle corsie di decelerazione delle uscite e quelli finali delle corsie di accelerazione delle entrate. Anche l'Ufficio federale svizzero delle strade ha elaborato e iniziato a testare in Ticino un sistema che intercetta automobili, camion e motoveicoli che si immettono in autostrada nella direzione sbagliata e avvisa i conducenti attraverso un segnale luminoso (un divieto di accesso che si accende e inizia a lampeggiare) e acustico (una sirena assordante); se l'auto non si ferma, il sistema avvisa la polizia cantonale e dirama una comunicazione via radio agli automobilisti. Un’altra possibile soluzione che è stata prospettata (non mi risulta ancora mai messa in pratica) è quella di un congegno metallico sull’asfalto che praticamente non viene avvertito se si transita nel giusto senso di marcia, ma in grado di dare un forte contraccolpo alle auto che imboccano contromano una autostrada. Un po’ il concetto delle strisce bianche “rumorose” che segnalano quando bisogna rallentare o se vengono oltrepassate quando non si dovrebbe, ma l’utilizzo mi pare problematico per il fine che qui interessa. In ogni caso non c'è tempo da perdere. Lo abbiamo detto mille volte, aumentare a dismisura le pene o ritirare la patente non sempre sono deterrenti efficaci e comunque intervengono a disastro già avvenuto. La risposta deve essere nel l'investimento per la sicurezza e per “combattere” i ghost driver molto ancora può essere fatto . Nel frattempo giù le mani dallo zaino protonico e prendiamo il fenomeno per la gravità che sottintende.
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