Assisi: “Fertility Room”
bocciata da Comune e Regione

La Basilica di Assisi
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Venerdì 18 Novembre 2016, 18:36 - Ultimo aggiornamento: 20:41
ASSISI - Fertility room, ma cosa? L'idea non è piaciuta né al Comune né alla Regione.
L'idea era venuta fuori dal tavolo “Assisi Turismo”. Per far fronte alle numerose disdette delle ultime settimane, alcuni albergatori avevano proposto un rimborso del costo di una notte in albergo a chi «nove mesi dopo» si fosse presentato con il certificato di nascita di un bimbo o di una bimba. Insomma, veniva ripagato il costo della notte del concepimento.
Il primo a protestare era stato il consigliere regionale Claudio Ricci, ex primo cittadino della città di San Francesco, che aveva presentato un'interrogazione: «Un'iniziativa del genere non è adeguata all'immagine della promozione regionale».
«Un'idea grottesca e bigotta», ha aggiunto il circolo di Assisi di Rifondazione Comunista.
Abbastanza per convincere la sindaca Stefania Proietti a prendere le distanze: «Il Comune è estraneo al progetto nato in maniera autonoma all'interno di un organismo non istituzionale composto da operatori privati. Non è compito della Città di Assisi occuparsi né censurare la creazione di pacchetti turistici e della relativa commercializzazione e comunicazione. La giunta comunale lavora per la costruzione di politiche di sviluppo turistico che hanno ben presente i valori fondanti della Città e continuerà a farlo nel reciproco rispetto e distinzione dei ruoli di tutti i protagonisti dell'economia turistica locale».
Ancora 24 ore e pure la Regione c'ha messo il carico: «La contrazione registrata su base regionale relativa ai flussi turistici emersa a seguito del sisma che ha colpito la Valnerina, è un elemento di criticità che necessita di risposte ponderate e concrete. Si ritiene che iniziative come quella promossa da alcuni operatori di Assisi con la formula “Fertility room” non risultano coerenti né tanto meno opportune, perché non armonizzate con una strategia che promuova e valorizzi il nostro straordinario patrimonio paesaggistico, culturale e spirituale». Insomma, una figuraccia.
 
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