Bonitifi e prelievi, 2500 allarmi per il riciclaggio. L'Antimafia: operazioni sospette, sempre poche segnalazioni dai professionisti

Bonitifi e prelievi, 2500 allarmi per il riciclaggio. L'Antimafia: operazioni sospette, sempre poche segnalazioni dai professionisti
di Michele Milletti
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Lunedì 17 Aprile 2023, 07:10
PERUGIA - Oltre 2500 operazioni sospette in pochi mesi. È quanto rileva per l’Umbria la Direzione investigativa antimafia nell’ultima relazione semestrale resa nota qualche giorno fa. Transazioni economiche, si parla soprattutto di bonifici e prelievi, in cui è concreto il sospetto che la criminalità organizzata stia riciclando somme accumulate illegalmente.
I DATI 
Una «crescita esponenziale delle segnalazioni di operazioni sospette registrata negli ultimi anni» che l’Antimafia fotografa per quanto riguarda l’Umbria in 992 operazioni attinenti direttamente alla criminalità organizzata e nelle restanti 1600 a i cosiddetti «reati spia» ovvero situazioni criminali o comunque illegali che vengono considerate come la spia, appunto, dell’eventuale presenza della criminalità organizzate.
Va da sé come solo una parte queste oltre 2500 operazioni sospette segnalate in appena sei mesi finisca realmente e concretamente nel mirino degli investigatori e delle procure, ma il dato è comunque indicativo di come l’attenzione della criminalità organizzata, in Umbria non solo italiana ma per quanto riguarda soprattutto Perugia anche quella straniera del grande traffico di droga, nel reinvestire nell’economia della nostra regione parte dei capitali accumulati illecitamente sia comunque molto alta.
Andando nel dettaglio, per l’Umbria come a livello nazionale secondo gli esperti della Dia sottolineano come «le “causali” maggiormente ricorrenti sono connesse con “ricariche di carte di pagamento” (35%), “bonifici nazionali ed esteri in arrivo e partenza” (26%) e “operazioni di deflusso/afflusso disponibilità mediante rimessa fondi”13 (25%). Le operazioni di “prelevamento e versamento in contanti”, frequentemente legate a casi maggiormente sospetti di riciclaggio, si attestano su una percentuale prossima al 6%».
Ancora, nella relazione è evidenziato come «la classificazione delle segnalazioni di operazioni sospette» ha evidenziato come la maggior parte delle segnalazioni (78% circa) risulti originata da intermediari bancari e finanziari. Gli altri operatori finanziari incidono, invece, per il 13% circa. Seguono, a notevole distanza, gli operatori di gioco e scommesse (4% circa), i professionisti (3% circa) e altri operatori non finanziari (2% circa)».
Da segnalare poi il nuovo fronte della valuta virtuale con segnalazioni di operazioni sospette in aumento proprio su questo versante.
PICCOLE MEDIE IMPRESE
«Il locale tessuto socio-produttivo, caratterizzato da un reticolo di piccole e medie imprese, potrebbe suscitare l’interesse delle consorterie di tipo mafioso, sempre tese a cogliere le opportunità economico-finanziarie, al fine di porre in essere strategie per il riciclaggio dei capitali illecitamente acquisiti» sottolinea la Direzione investigativa antimafia proprio in relazione all’Umbria. «Per contrastare e monitorare il fenomeno, il 15 febbraio 2022 è stato firmato un Protocollo tra la Prefettura e la Procura di Perugia al fine di rafforzare la prevenzione e il contrasto della criminalità mafiosa. L’accordo è stato siglato anche in vista dei progetti di investimento alimentati dalle risorse destinate all’Umbria nell’ambito del Pnrr». 
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