Allo stadio con l'auto della Usl 1: indagato il dg del Gubbio Calcio. E' accusato di peculato

La Procura della Repubblica
di Enzo Beretta
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Giovedì 23 Febbraio 2023, 09:16

Il direttore generale del Gubbio Calcio, Giuseppe Pannacci, è indagato dal pubblico ministero Mario Formisano della Procura di Perugia con l’accusa di peculato. Dalle indagini della guardia di finanza è venuto fuori che il 59enne, dipendente pubblico alla Usl Umbria 1, utilizzava la Lancia Y dell’ufficio «per attività e commissioni che esulano le normali mansioni lavorative ma che possono essere ricondotte a interessi personali o correlati all'incarico» nel club rossoblù. I fatti risalgono al 2021. Il pm ha chiesto il rinvio a giudizio ma l’imputato valuta se farsi processare con rito abbreviato per ottenere, eventualmente, uno sconto sulla pena. Si torna in aula il 24 maggio: in attesa che vengano definiti alcuni passaggi tecnici insieme al legale di parte civile Vincenzo Maccarone il giudice Valerio D’Andria ha rinviato l’udienza preliminare fra tre mesi.

Stando a quanto si legge negli atti del pm l’indagato, «tecnico della prevenzione presso l’ufficio di igiene degli alimenti e nutrizione della Usl Umbria 1 e responsabile del parco auto della Usl di Gubbio», «con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso» si appropriava dell’auto di servizio «avendone il possesso per ragioni di ufficio». «Durante la giornata lavorativa e in giornate in cui non risultava essere in servizio Pannacci era solito utilizzare l’auto per attività e commissioni che esulano le normali mansioni lavorative, ma che possono essere ricondotte a interessi personali o correlati all’incarico di dg nell'Associazione sportiva Gubbio Calcio 1910». Viene ritenuto responsabile di non aver rendicontato in maniera corretta l’utilizzo del veicolo e di aver «transitato su lunghe strade secondarie con l’auto di servizio, verosimilmente al fine di prolungare il tragitto da percorrere e, in alcuni casi, per ragioni non riconducibili a motivi di lavoro, si recava fuori dall’area di competenza territoriale del distretto sanitario Alto Chiasco».

Sarebbe emerso pure un «uso improprio del badge di timbratura».

L’avvocato Ubaldo Minelli che difende il 59enne però non ci sta: «Pannacci ha sempre utilizzato l'auto di servizio per finalità istituzionali e non per fini privati estranei agli interessi dell'Usl Umbria 1. Non vi è stato da parte sua un uso indebito della macchina di servizio, una utilizzazione del mezzo concretizzante i profili di illiceità penale contestati e, tantomeno, un ingiusto vantaggio patrimoniale per il dipendente pubblico. L’utilizzazione del mezzo - dice il penalista - è sempre riconducibile nell'ambito delle ordinarie mansioni lavorative di dipendente pubblico dell'Usl Umbria 1 e non ha nulla a che vedere con interessi personali dello stesso o correlati al suo incarico nell'ambito del Gubbio Calcio. I fatti contestati nell'imputazione - prosegue Minelli - concretizzano, tuttalpiù, casi non punibili di utilizzo meramente episodico ed occasionale dell'auto di servizio che non ha determinato un danno patrimoniale apprezzabile, né leso o compromesso seriamente la funzionalità dell'azienda sanitaria dell'Alto Chiascio. Costituiscono fatto notorio nella comunità eugubina l'irreprensibilità, la trasparenza, l'estrema correttezza, l'imparzialità, l'autonomia e l'indipendenza con cui Pannacci svolge e ha sempre svolto i compiti del proprio ufficio, in qualità di tecnico della prevenzione presso l'ufficio di igiene degli alimenti e nutrizione della Usl Umbria 1 e di responsabile del parco auto dell'Usl 1. Il mio assistito - conclude il difensore - nel contestare fermamente ogni addebito a lui mosso, confida nella positiva evoluzione della vicenda giudiziaria che lo riguarda».

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