Alla ricerca dell'animale
capta terremoti

Alla ricerca dell'animale capta terremoti
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Domenica 7 Dicembre 2014, 22:03 - Ultimo aggiornamento: 22:04
GUBBIO - Hanno scelto questo territorio non a caso, «perché da oltre un anno la tensione sismica è rilevante». Centinaia di scosse, le ultime tra venerdì e domenica, molte avvertite dalla popolazione.



Ancora, una casa in zona Casamorcia, animali da cortile (oche, polli e tacchini) osservati 24/h dalle telecamere mentre si muovono in assoluta libertà e apparecchiatura «a lettura vibrazionale» Trv per “leggere” quei filmati e riconoscere eventuali mutamenti dello stato emotivo e funzionale prima, durante e dopo una scossa di terremoto: eccolo, banalizzandolo parecchio ma per capirci, il progetto Mapes. Completamente finanziato, nella parte tecnico-informatica, dall’associazione perugina Blue Planet Heart.



Silvia Biffi e Michele Cavallucci (Blue Planet Heart), Daniele Gullà (perito biometrico e forense), Cristiano Fidani (fisico, Rete elettromagnetica Italia centrale), Marco Martini (sismologo e direttore dell’Osservatorio meteo-sismico di Perugia), Mauro Mariotti (titolare della Sara Electronic Instruments di Perugia) e Leonardo Longarini (geometra, consulente tecnico e informatico):

questo il pool di esperti e ricercatori che sta raccogliendo e incrociando dati da due mesi alla ricerca, diciamo così, dell’animale “capta” terremoti.



Quello che più degli altri e con maggior precisione riesca a fornire, attraverso il proprio mutamento comportamentale elementi scientifici per realizzare «un algoritmo o metodo - dice Cavallucci - in grado di individuare l’arrivo di una scossa di terremoto». Il pool sta raccogliendo i primi dati «ma tantissimi ne serviranno ancora» per portare avanti un progetto pilota decisamente interessante.
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