Road To Meraviglie, boom su Rai Premium. Stefano Bini: «Un grazie immenso. I telespettatori hanno amato questo programma»

Domenica 24 settembre l'ultima puntata della trasmissione in onda su Rai Premium

Stefano Bini: Road To Meraviglie, boom su Rai Premium.
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Mercoledì 20 Settembre 2023, 17:12 - Ultimo aggiornamento: 22 Settembre, 08:51

Classe 1985, Stefano Bini ha una gavetta televisiva, radiofonica e giornalistica di tutto rispetto. Da Mediaset alla Rai, dalla Warner a Discovery, fino a importanti testate giornalistiche, il conduttore toscano questa volta ci accompagna nelle piccole realtà italiane, spesso nascoste ma che hanno millenni di storia e tradizioni da raccontare. Ultima puntata di Road To Meraviglie, domenica 24 settembre, ore 16:30, Rai Premium (canale 25).

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Cosa è Road To Meraviglie?

«Ti dico quello che non è, ovvero il classico viaggio italiano. Il programma vuole raccontare le piccole realtà italiane, spesso dimenticate ma che hanno millenni di storia da raccontare, tra ricette della tradizione, luoghi nascosti, identità territoriali, ovvero tutta quella sottocultura che viene spesso appannata dalle narrazioni delle grandi città.

Tante volte pensiamo di conoscere il nostro paese, invece c’è ancora molto da scoprire perché l’Italia è il paese più bello del mondo».

Dati alla mano, il successo è stato grande. «E speriamo di replicarlo anche nell’ultima puntata, in onda domenica 24 settembre alle 16:30 su Rai Premium. Abbiamo toccato picchi di 85mila telespettatori medi con contatti che hanno superato i 360mila. Leggere questi dati è stata una bella emozione! Spero di replicare questi numeri in una seconda stagione. Per la produzione, per me, per la Rai è stato un segnale forte, di orgoglio, di felicità. Vuol dire che abbiamo lavorato bene, con professionalità. Ho ideato Road To Meraviglie esclusivamente per dare qualcosa di nuovo ai telespettatori. Al di là della mia famiglia, sono loro il mio senso della vita».

Da Mediaset a Discovery, dal giornalismo alla Rai. Dove si è trovato meglio?

«In tutte le “case” che ha citato. Sono cresciuto con la tv commerciale e il mito di Silvio Berlusconi; quando ho messo per la prima volta piede in Mediaset come collaboratore ai testi, non mi sembrava vero. Ci sono tornato anni dopo come ospite di Mattino5. In Mediaset, ho tanti amici e mi sento davvero a casa. Discovery mi ha dato la possibilità di condurre Wild Food Maremma, il mio primo programma da ideatore, autore e conduttore. Al latere, ci sono state sempre importanti collaborazioni giornalistiche, che tengo ben strette perché mi aiutano anche ad affinare le doti autoriali. E poi è arrivata la Rai, un broadcaster fatto da serissimi professionisti che prima mi ha voluto come autore per Rai1, poi conduttore per Rai2 e Rai Isoradio ed infine mi ha dato fiducia con Road To Meraviglie. Il mio grazie più speciale va ai dirigenti del day time Angelo Mellone e Andrea Assenza e alla direttrice del canale Silvana Reposati».

L’entusiasmo e la passione televisiva non mancano. Cosa Le riserva il futuro?

«Aver avuto un cancro a 22 anni, da dove sono guarito, mi dà tutt’ora una forza pazzesca e le lunghe settimane in ospedale mi hanno fatto capire che la tv e la radio sarebbero stati il mio futuro. E così è stato! L’immediato appare roseo e pieno di cose, ne stiamo discutendo in questi giorni con la Rai. Intanto, mi godo il successo inaspettato ma tanto sperato su Rai Premium. Mi raccomando, domenica è l’ultima puntata, tutti sintonizzati!»

Le piace la tv di oggi? «Sarò un bastian contrario ma credo che la tv italiana sia la più bella del mondo. Accendi e trovi cultura, trash, documentari, programmi per bambini, inchieste, serie tv, approfondimento, intrattenimento e cooking. Tutto, per il 90%, gratuitamente. È inutile dire che la tv anni ’80 o ’90 era più bella, era semplicemente diversa. La tv, oltre a seguire i tempi, si evolve e da noi, vista l’offerta, non si è evoluta in negativo. Magari ci sono troppi canali che deviano il telespettatore ma sono certo che dopo l’exploit degli ultimi dieci anni, a breve si tornerà ad un ridimensionamento con la fusione non solo tra broadcaster ma anche tra piattaforme streaming».

A chi deve dire grazie e cosa non tollera? «Ne devo dire tanti perché la tv è fatta, oltre che di passione e professionalità, di relazioni. Ho avuto tanta fiducia da Mauro Crippa, Maurizio Costanzo, Gesualdo Vercio, Vittorio Feltri, Silvio Capecchi e ora dai dirigenti Rai. Lo dico con grande orgoglio perché tutti sono per me un esempio da seguire. Non sopporto il politicamente corretto perché sta ammazzando la libertà. Idem il buonismo e le raccomandazioni di gente incapace. Spero che questa nuova Rai faccia piazza pulita delle persone che non sanno fare nulla in tv, se non ammiccare alla telecamera, perché non portano né qualità né guadagni».

Cosa ne pensa di questo nuovo Governo? «Ne penso bene e credo che dopo undici anni l’Italia avesse oggettivamente bisogno di uno scossone. Il tempo decreterà se Giorgia Meloni avrà fatto bene o male. Sono felice che il Premier non si faccia scalfire da nulla. Credo che su questo abbia imparato tanto da Silvio Berlusconi».

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