Francesco Paolantoni e l'attacco di Gasparri per la parodia della Natività su Rai2: «Una roba ridicola, mi fa terrore»

La performance non è piaciuta al senatore di Forza Italia. La replica: "Solo un gioco"

Paolantoni e Biagio Izzo «blasfemi e volgari»: l'attacco di Gasparri per la parodia della Natività su Rai2
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Sabato 13 Gennaio 2024, 11:27 - Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 17:01

Francesco Paolantoni e Biagio Izzo «blasfemi e volgari». Sono le accuse avanzate da Maurizio Gasparri ai comici. Durante lo show televisivo in Rai Da Natale a Santo Stefano, del 26 dicembre scorso, i due hanno messo in scena una parodia della Natività che non è piaciuta al senatore di Forza Italia. Quest’ultimo ha infatti presentato un quesito in commissione di Vigilanza Rai per la rappresentazione del “Presepe” del duo di attori napoletani. Si è trattato di una «rappresentazione blasfema e volgare, trasmessa su un canale del servizio pubblico proprio nei giorni in cui il mondo cattolico festeggia la Natalità», ha spiegato Gasparri, appoggiato da Pro Vita & Famiglia e Popolo e Libertà. Per Coghe e Giovanardi è andato in scena uno «Sciommiottamento della Natività dissacrante e di pessimo gusto, dove San Giuseppe lamenta di essere stato operato alla prostata e pertanto incapace a procreare e una Vergine Maria, rappresentata come madre svampita che dialoga con un angelo da macchietta».

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Paolantoni, che ha commentato l’accaduto su Fanpage, «è stato un gioco, non abbiamo detto una bestemmia», sottolinea l’attore napoletano. «È una roba vergognosa che ci si attacchi a queste cose e non si pensi alle volgarità dei politici – continua -. È una roba ridicola e mi fa terrore, è paurosa.

Se viviamo in una condizione di questo tipo, stiamo rovinati. Non ci credo che la gente possa scandalizzarsi per un gioco, sono sconcertato». E poi ancora: «Questa non è la televisione del Vaticano, è la tv di Stato. Non capisco perché la tv di Stato laico dovrebbe impedire una cosa del genere. C’è libera espressione. A me queste cose mi sanno di oscurantismo, di dittatura, di una roba antica. Mi fanno paura. Non credo che queste cose possano offendere la Chiesa, i credenti», ha concluso.

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