Marco Giallini contro tutti. Il 56enne, impegnato a promuovere la nuova stagione di Rocco Schiavone, in un'intervista ai microfoni di Rai Radio 2 nel programma I Lunatici, ha parlato della sua propensione al litigio e del fastidio che prova verso una categoria in particolare: i giornalisti. L'antipatia, però, non è per partito preso. «Scrivono sempre le stesse cose, mi chiedono sempre le stesse cose», ha detto l'attore romano, «mi chiedono di mia moglie morta, m’hanno rotto er c***o. Come se la moglie fosse morta soltanto a me».
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Del suo carattere aggressivo dice: «Il turpiloquio lo amo, ho sempre litigato con tutti, mi è sempre piaciuto. Amo talmente la gente che mi piaceva litigare, gli volevo trovare qualcosa che non andava». E ancora, «Non ho paura nemmeno del diavolo. Sono stato sempre così. Non ho paura di niente. Sono sempre stato in mezzo a un po’ di casini».
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Fanno discutere anche le dichiarazioni sulla sua carriera. Quelle sui provini, ad esempio, che Giallini definisce «umilianti»: «Ne avrò fatti al massimo 5 o 6». Il primo, quando ancora lavorava come imbianchino in viale Mazzini. A proposito di quel periodo, specifica che lui non ha mai fatto «come quelli che vanno a fare i pizzaioli a New York ma a casa hanno il papà con cento milioni di euro».
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Senza peli sulla lingua anche nel parlare del suo rapporto con le donne. «Ho sempre acchiappato.