Bruno Vespa a Verissimo ricorda il fratello scomparso: «Senza di lui mi sono sentito orfano. Era lui quello serio»

Intervistato da Silvia Toffanin, il celebre giornalista ha raccontato la parte più intima della sua vita

Bruno Vespa, il ricordo del fratello scomparso a Verissimo: «Senza di lui mi sono sentito orfano. Era lui quello serio»
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Domenica 26 Novembre 2023, 18:40 - Ultimo aggiornamento: 27 Novembre, 15:06

"Il rancore e la speranza", questo il titolo del nuovo libro di Bruno Vespa presentato negli studi di Verissimo con Silvia Toffanin. Ma non è solo del suo ultimo saggio che il giornalista ha parlato. Intervistato dalla Toffanin, il celebre volto della televisione ha rivelato una serie di aneddoti molto intimi sulla sua vita privata. In particolare Bruno Vespa ha voluto ricordare il legame che lo univa al fratello Stefano Vespamorto prematuramente nel marzo 2022.

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Bruno Vespa, il ricodo del fratello

Il primo titolo sul tennis alla redazione aquilana de Il Tempo, fino all'ernome successo nel giornalismo televisivo.

Inizia dalla sua carriera, la chiacchierata si Bruno Vespa a Verissimo. «Da piccolino sognavo di fare il falegname, poi ho cambiato idea con medico. Poi, al circolo di tennis, ho iniziato a scirvere di tennis, a punto. Appena un anno dopo, a 16 anni, ho iniziato a scrivere nella redazione Aquilana de Il Tempo».

Non solo lavoro, sono gli affetti ad essere al centro della vita di Bruno vespa: la moglie Augusta, i due figli Federico e Alessandro Vespa, e il fratello. Sulla sua morte, avvenuta precocemente poco più di un anno fa, Vespa ha raccontato: «Era un professionista, anche lui giornalista, stimatissimo. Se ne è andato di casa la mattina con la sua borsa da nuoto, e a causa di un infarto non è più tornato. Mi sono sentito orfano. Lui era la parte seria della famiglia, era infinitamente più serio e scrupoloso di me, fu il primo a leggere le bozze del mio libro e a segnalarmi gli errori. Io sono molto più distratto rispetto a lui. Questo è il secondo libro che scrivo senza di lui e mi è mancato molto».

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