Influencer, le differenze con i vecchi opinion leader

(Foto di Nicola Dalla Mura/Ag.Toiati)
di Federica Macagnone
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Venerdì 15 Settembre 2017, 20:22 - Ultimo aggiornamento: 20:25

Le influenze sono sempre positive? È proprio certo che gli influencer odierni abbiano un impatto sul nostro modo di vivere? Quali strumenti si possono utilizzare per scegliere nel modo più adeguato il “volto” di una campagna di marketing sul web? Di questo e di tanto altro si è parlato nel panel curato da Tony Siino, social media strategist e creatore della classifica socialinfluencer.it, “Gli influencer sono i vecchi opinion leader?”.
 

 

Quando si parla di "influenza", infatti, spesso non si riflette sulla sua ambiguità intrinseca. «Non c'è solo influenza positiva - dice Siino - Si può rimanere neutri, ma anche essere influenzati in maniera negativa». È in questo contesto che è opportuno parlare di competenza. «Se divento l'influencer di un prodotto di cui non sono esperto, la gente può reagire diversamente rispetto alla scopo che ci eravamo prefissi».

Altro dato interessante sulla potenza dell'influencer arriva da Edelman, che traccia un quadro chiaro. «Le persone che ci influenzano di più sono i nostri familiari, gli amici, gli esperti accademici e le società che producono un servizio. In campo neutro ci sono: giornalisti e impiegati di una compagnia. Non ci si fida in genere di amministratori delegati e di persone ben conosciute on line».

È in questo quadro che le aziende dovrebbero rivede le loro scelte in campo di influencer. Non solo perché non conta esclusivamente il numero di follower (è più importante l'engagement), ma perché si dovrebbe puntare più sui micro influencer, ovvero personaggi meno conosciuti, ma in grado di orientare maggiormente le scelte del proprio “pubblico”. E proprio nel campo di individuazione dell'influencer un piccolo aiuto può arrivare da Klout. «È un sito in grado di monitorare l'engagement. Klout ci può aiutare a individuare su quali temi una persona iscritta può essere esperta. Alcuni dati sono spuri, però è uno strumento valido».

E infine: gli influencer sono come i vecchi opinion leader? «No, perché cambia completamente la dinamica comunicativa - conclude Siino - Come enuncia la teoria “Two Step Flow of communication”, i media colpivano gli opinion leader che a loro volta influenzavano le masse.
Oggi, però, la massa ha la possibilità di interagire con gli influencer». 

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