Le sonde gemelle della Nasa si schiantano sulla luna

Le sonde gemelle della Nasa si schiantano sulla luna
di Anna Guaita
3 Minuti di Lettura
Martedì 18 Dicembre 2012, 10:42 - Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 16:24
NEW YORK – A vederle da vicino non sembravano nulla di eccezionale, eppure le due sonde Ebb e Flow, lanciate dalla Nasa nel settembre 2011, hanno compiuto una missione importantissima, hanno disegnato una nuova meticolosa mappa gravitazionale della Luna che ci aiuterà a meglio capire il nostro satellite e il suo turbolento passato. E ieri sera, rimaste senza carburante, sono state pilotate verso un atterraggio “duro”: la Nasa ha dato ordine alle due sonde, grandi poco più di due lavatrici, di schiantarsi sul fianco di un monte nel Polo Nord lunare. Quegli ultimi minuti di volo sono serviti a concludere in bellezza una missione già definita “un

grande successo”
, sono serviti a valutare l’esatto dispendio di carburante compiuto dalle sonde, per meglio calcolare il fabbisogno di carburante per le future missioni, incluso – se davvero si ripeterà .- una nuova missione umana.



Ebb e Flow, Flusso e Riflusso, hanno ricevuto il noro nome dopo un sondaggio fra i bambini delle scuole americane. Il nome viene dall’alzarsi e abbassarsi del mare durante le alte e basse maree. I bambini hanno avuto e avranno un ruolo importante e lungo in questa missione. La missione è stata ideata dalla Nasa e condotta a termine dal Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, ma è stata gestita in stretto contatto con la società che prende il nome da Sally Ride, la prima donna nello spazio. L’astronauta, scomparsa quest’anno, aveva fondato un istituto per avvicinare i bambini e i loro genitori alle scienze. E durante questa missione i bambini delle scuole americane hanno potuto infatti partecipare direttamente alla missione seguendo il lavoro delle due sonde, chiedendo alla Nasa di fotografare particolari aree del satellite o crateri che avrebbero poi studiato e analizzato in classe.



La fine delle due sonde non è stata vista a occhio nudo, perché è avvenuta nel lato in ombra della Luna, ma la sonda orbitante LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter) passerà sul luogo dell’impatto e rimanderà a terra le immagini. L’LRO ha anche lui una missione importante: sta studiando la superficie lunare per stabilire quale sia il luogo più adatto per una missione umana.



Le due sonde si sono schiantate sulla luna ieri sera, poco prima della mezzanotte italiana. Capita di rado che quando una sonda si spiaccica sulla superficie di un pianeta o sulla Luna, il disastro venga accolto con

applausi e sorrisi di gioia. Ma ieri è successo propro così, perché con il loro “sacrificio” Ebb e Flow hanno dato un ultimo contributo alla missione lunga un anno: “La mappatura gravitazionale del satellite ci sta aiutando a capire molto meglio come la Luna si sia formata – ha spiegato il direttore del progetto David Lehman -. E gli ultimi minuti ci hanno fornito dati importantissimi per programmare futuri allunaggi”.



Il luogo dell’impatto era stato scelto con estrema attenzione per evitare di disturbare i 23 “luoghi storici” sul nostro satellite: luoghi cioé dove l’uomo o altre sonde siano allunate, da Luna 9, la sonda sovietica scesa sul satellite nel 1966, a tutta la serie americana degli Apollo: “La Nasa ha una precisa politica di evitare tutti i luoghi storici – ha aggiunto Lehman -, e per questo abbiamo scelto quell’area del Polo nord”. Il luogo dell’impatto diventerà un “luogo storico” anch’esso, e verrà dedicato alla memoria di Sally Ride.



La fine della missione Ebb e Flow è caduta proprio nel 40esimo anniversario dell’ultima missione Apollo sulla Luna. Le due sonde hanno rivelato particolari inattesi del nostro satellite, per esempio che la sua crosta è molto più sottile di quanto non si credesse, e che nei suoi primi anni di vita fu bersagliata da veri e propri sciami di meteoriti: “I nostri gemelli orbitanti ci mancheranno – ha riconosciuto Lehman -. Ma ci hanno lasciato talmente tante informazioni, che abbiamo da studiare per anni”.