Dal boom del riciclo della plastica più rispetto dell'ambiente e posti di lavoro

Dal boom del riciclo della plastica più rispetto dell'ambiente e posti di lavoro
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Sabato 21 Novembre 2015, 01:58 - Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 11:03
Rispetto dell'ambiente e delle sue risorse ma anche business vero e proprio con ottime prospettive di sviluppo e di incremento dell'occupazione. E' il riciclo dei rifiuti di materiali plastici, in continua espansione. Gli ultimi 10 anni di riciclo degli imballaggi in plastica hanno portato al paese benefici ambientali, economici e sociali importanti: 7,1 milioni di tonnellate di emissioni di Co2 evitate, 3.000 milioni di euro di indotto generato, oltre 8mila addetti occupati nella filiera del riciclo.



Questi alcuni dei dati emersi a Ecomondo a Rimini in occasione della tavola rotonda «Riduzione, riutilizzo, riciclo e recupero: idee, ricerche e innovazione per le mille vite della plastica», promossa dal consorzio Corepla.



«L'incremento degli indici di riciclo e miglioramento della qualità dei materiali selezionati sono gli obiettivi che ci poniamo - afferma Giorgio Quagliuolo, presidente Corepla - raggiungibili con l'ottimizzazione dei processi, la selezione di nuove tipologie d'imballaggi in grado di alimentare filiere di riciclo esistenti o innovative e creazione di micro filiere sperimentali. Tutto questo alimentato dalla raccolta differenziata domestica che continua a crescere. L'obiettivo di un milione di tonnellate è a portata di mano».




Sul tema è intervenuta anche Barbara Degani, sottosegretario al ministero dell'Ambiente. «L'avvento dell'economia circolare può cambiare il nostro stile di vita a vantaggio dello sviluppo sostenibile e la raccolta differenziata, il riciclo e il recupero sono la formula vincente - dichiara - il governo è fortemente impegnato in questa direzione. Abbiamo lavorato molto con la nuova commissione europea per rimettere in moto gli iter della tanto attesa direttiva, abbiamo lavorato molto con il Parlamento per concludere il percorso della prima legge italiana sulla green economy e stiamo preparando il green act che segnerà la strategia nazionale verso un'economia nuova, forte e sostenibile».



A introdurre la tavola rotonda, lo storico Philippe Daverio che in una lectio magistralis ha ricordato le «radici antropologiche» del comportamento degli italiani verso il riutilizzo: «Gli italiani non buttano, metabolizzano», ha ironizzato Daverio. Un esempio? Castel Sant'Angelo a Roma: «Nato come tomba, depredato poi del bronzo e del piombo che sono stati usati per costruire navi, trasformato in roccaforte».



Roberto De Santis, Presidente Conai ha poi aggiunto: “La ricerca e l’innovazione tecnologica saranno determinanti, nei prossimi anni, per il riciclo degli imballaggi in plastica. E’ per questo che Conai ha deciso di finanziare progetti di ricerca attraverso accordi con CNR e Università, puntando sulla possibilità di ottenere manufatti ad alte prestazioni, partendo da plastiche di diversa natura”.



“La plastica è un materiale a fortissimo contenuto di innovazione, con rilevanti prospettive di utilità futura” ha detto Alessandro De Biasio, Studio Ambrosetti “dal punto di vista industriale è un settore di grande importanza (in termini di occupazione, valore aggiunto, contributo alla crescita) sia in Europa che in Italia con competenze di eccellenza radicate, da difendere e rafforzare. La competizione globale richiede però politiche industriali attive, per creare le condizioni affinché la filiera possa essere ancora più competitiva, in materia di localizzazione del ciclo completo della plastica e di contenimento del costo dell’energia”.



Stefano Ciafani, vicepresidente Lega Ambiente, ha aggiunto: ”L’Italia oggi può vantare tante esperienze di innovazione tecnologica e gestionale che anticipano già la strada che l’Europa indica con il prossimo pacchetto sull’economia circolare. Ora occorre completare la rivoluzione per rottamare ogni tipo di smaltimento dei rifiuti. Per quanto riguarda la plastica, valorizzare al massimo il recupero di materia, anche grazie agli acquisti verdi, massimizzarne la riciclabilità, anche grazie alla ricerca, azzerare il loro smaltimento in discarica entro il 2020 per creare nuove occasioni di occupazione facilitando così l’uscita dalla crisi”.



Carlo Milanoli, presidente Eurepack, ha introdotto il tema del riutilizzo: “La grande versatilità della plastica permette la realizzazione di imballaggi che soddisfano tutte le esigenze d’impiego. Si possono infatti realizzare imballaggi riutilizzabili, leggeri e resistenti, come ad esempio le cassette in plastica, che permettono fino a 50 cicli di utilizzo al termine dei quali tornano nuova materia prima grazie alla loro riciclabilità. Un perfetto esempio di economia circolare”.



Ha chiuso i lavori Paolo Messa, nuovo consigliere RAI, con una proposta precisa: “Il ruolo dei media è cruciale.
Non c’è cartone animato americano che non passi messaggi di educazione ambientale ai più giovani. In Italia? Dovremmo fare di più, molto di più. Abbiamo ad esempio una significativa produzione di programmi dedicati alla cucina. Perché non inserire, anche in quel contesto, i concetti della raccolta differenziata? I piccoli comportamenti sono alla base dei grandi cambiamenti”.
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