Dalla nave all'aereo, il giro del mondo con il sole nel motore

Dalla nave all'aereo, il giro del mondo con il sole nel motore
di Deborah Ameri
3 Minuti di Lettura
Lunedì 2 Settembre 2013, 11:12
LONDRA - La quantit di energia che la terra riceve dal sole in una sola ora basterebbe per coprire il fabbisogno energetico del genere umano per un anno.

Il carburante pulito, dunque, è lassù, a portata di mano. Manca solo la tecnologia per sfruttarlo. Ma i mezzi che usano il sole come motore si stanno moltiplicando. Aerei, navi e automobili con pannelli solari al posto del serbatoio sono i nuovi trasporti eco-sostenibili che un giorno useremo quotidianamente.



IN CIELO

Solar Impulse è il primo velivolo a energia solare. Le sue ali si spiegano per 63 metri e sono coperte da oltre 11.000 celle fotovoltaiche sottili quanto un capello umano (135 micron). I motori buttano via solo il 6% dell’energia che consumano, una media straordinaria se si pensa che normalmente la percentuale di scarto è del 70%. I pannelli sono di fibra di carbonio tre volte più leggera della carta. L’aereo può viaggiare di giorno e di notte, con il bello e il cattivo tempo (grazie all’energia che accumula) a una velocità massima di 70 chilometri all’ora. I suoi inventori, gli svizzeri Bertrand Piccard e André Borschberg, hanno iniziato a costruirlo nel 2003 e quest’anno (90 milioni di euro dopo) hanno completato l’attraversamento degli Stati Uniti, da San Francisco a New York. Il viaggio non è costato neppure una goccia di benzina. E pensare che questo era solo un prototipo. I due inventori stanno ora assemblando il Solar Impulse di seconda generazione che tra due anni farà il giro del mondo grazie al sole. «Il primo lo avevamo realizzato con la tecnologia del 2007. Il secondo aereo avrà la tecnologia del 2015», ha spiegato Piccard al quotidiano britannico Guardian. E non si può dire che lo svizzero non abbia il sangue di un avventuriero. Il padre, Jacques, aveva pilotato un sottomarino nel punto più profondo della terra, nella Fossa delle Marianne.



IN MARE

Ma non solo il cielo può sfruttare la ricchezza del sole. C’è anche la Ms Turanor PlanetSolar, lunga 31 metri, costata 15 milioni di euro e molto somigliante a un’astronave. L’imbarcazione è partita per il giro del mondo nel settembre 2010 ed è tornata al punto di partenza, a Monaco, nel maggio 2012. È stata in grado di muoversi anche senza sole per tre giorni, grazie alla capacità di immagazzinare l’energia. «E’ davvero impressionante andare per mare senza fumo e vibrazioni dei motori. Nel silenzio più completo», ha raccontato il suo inventore Pascal Goulpié. Oggi la Turanor serve come piattaforma scientifica per i ricercatori che studiano la corrente del Golfo.



IN TERRA

Grazie a questi pionieri l’energia solare sarà un giorno di uso comune. Per esempio potrà essere il carburante delle nostre automobili. Il futuro è a due passi. L’università di Cambridge in soli otto mesi ha costruito Resolution, un’auto a forma di lacrima, lunga 4,5 metri e larga 80 centimetri, che il prossimo mese sfiderà altri venti veicoli a energia solare nell’attraversata dell’Australia. Il team che l’ha realizzata è formato da sessanta studenti agli ordini del 20enne Keno Mario-Ghae, futuro ingegnere. Il budget del progetto ammontava a poco più di mezzo milione di euro e i fondi sono stati raccolti con il sito di crowdfunding Kickstarter. L’auto è un capolavoro di ingegnosità. I pannelli solari di cui è ricoperta si riposizionano costantemente in modo da guardare il sole e immagazzinare il massimo di energia possibile. Questo movimento automatico è frutto di un algoritmo che combina il gps, la direzione dell’auto e l’ora della giornata (grazie alla quale si può ricavare la posizione del sole).



Sulle nostre strade le prime auto a energia solare potrebbero comparire a breve. L’Italia è all’avanguardia. Fully Electrical Vehicles (Ifevs) è una partnership nostrana dedicata allo sviluppo di veicoli elettrici. Ed è stata leader nella creazione di P-Mob, prototipo di auto elettrica che può viaggiare per venti chilometri solo con l’energia generata dai propri pannelli solari. Il progetto, finanziato dall’Unione Europea con 2,8 milioni di euro, è stato sviluppato da Fiat, Siemens Germania, Mazel, Ifevs, Polimodel e Università di Sheffield.
© RIPRODUZIONE RISERVATA