Innanzitutto, come si spiega scientificamente il fenomeno estivo della "pioggia di stelle"?
«Tutti gli anni nelle notti tra il 10 e il 12 agosto vediamo strisciate luminose che solcano il cielo. Ovviamente non hanno nulla a che vedere con le stelle, anche se siamo abituati a chiamarle così. È un fenomeno che si verifica quando, nella sua traiettoria intorno al sole, la terra incontra minuscole particelle di grafite, silicato o di altri minerali, che sono i residui della nebulosa di una vecchia cometa. Esattamente ciò che avviene per le nostre stelle cadenti: quelle di agosto sono la scia della vecchia cometa Swift-Tuttle, dai nomi degli scienziati che la scoprirono nel 1862, che una volta un giornalista fantasioso ribattezzò traducendo "a naso" dall'inglese con "tartaruga veloce" (sorride). Nel suo passaggio la cometa perde materia dalla sua coda rarefatta, e quelle particelle sono le stesse che osserviamo a metà agosto stando col naso all'insù».
Il fenomeno sembra essersi spostato in avanti negli anni, tanto che il picco di osservazione oggi è tra l'11 e il 12 agosto...
«Questo avviene perché le orbite si sono modificate a causa delle perturbazioni. I residui del passaggio della cometa infatti sono in esaurimento, e prima o poi le stelle cadenti del 10 agosto spariranno. Basta osservare i dipinti dell'Ottocento per rendersene conto: i pittori dipingevano una pioggia di frammenti luminosi incredibile, non paragonabile a quella che vediamo noi. Oggi le nostre stelle coda ti sono non più di un centinaio l'ora. I romantici, però, possono stare tranquilli: la scia luminosa si esaurirà solo tra migliaia di anni».
Che impressione ha invece quando guarda al firmamento della politica italiana?
«Vedo un cielo immobile, che non esiste nella scienza. Un governo di persone serie, Mario Monti in primis, chiamate a risanare il nostro Paese, ma che sono bloccate da una mancata minoranza in parlamento. Mi ha convinto il tentativo di salvare l'economia, ad esempio combattendo l'evasione fiscale, ma è difficile andare avanti se ogni volta ci si trova di fronte allo stop dell'opposizione».
Intravede qualche astro nascente abbastanza promettente? Che ne pensa di Beppe Grillo?
«Non me ne parli... Grillo lo vedo come il ritorno del 1945, il ritorno del movimento dell'"uomo qualunque". Non ha un indirizzo autonomo, è riuscito solo a mobilitare gli scontenti ed è facile trovarne molti in questo momento storico. Grillo è bravo a fare il comico, ma non a fare politica: e gli anti-politici, come ci insegna la storia, rischiano di aprire la strada alle dittature. Per il resto... se arriveranno "meteore" valide e capaci, che ben vengano. Di incapaci che hanno rovinato l'Italia ne abbiamo avuti a sufficienza».
Guardando lontano attraverso il canocchiale...cosa intravede nella vita politica futura del nostro Paese?
«È difficile intravedere uno scenario, allo stato attuale. Auspico il ritorno di una sinistra compatta, che sappia trovare un'accordo a partire da Vendola fino ad arrivare a Di Pietro. Così potremmo finalmente avere un governo dei governi, senza un Pdl che continui a mettere i bastoni tra le ruote ai tentativi di rimettere in piedi un quadro politico disastrato».
Margherita Hack guarderá le stelle stasera?
«Sinceramente? No. Sono solo meteoriti...».
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