La nuova fase sperimentale del Cern arriva dopo la riaccensione, lo scorso giugno 2015, ad una super-energia di 13.000 miliardi di elettronvolt (TeV), del superacceleratore Large Hadron Collider (Lhc), e dopo i primi mesi di raccolta dei dati generati dalle collisioni di protoni.
E' tradizione far collidere gli ioni per circa un mese ogni anno come parte del programma di ricerca di Lhc.
Quest'anno, però, è speciale - afferma Rolf Heuer, direttore generale del Cern- perché raggiungiamo una nuova energia ed esploreremo la materia a uno stadio molto precoce del nostro universo». Le collisioni di ioni permetteranno, infatti, ai fisici del Cern - di cui fanno parte circa 1500 italiani, la metà dei quali coordinati dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) - di studiare uno stato della materia, denominato plasma di quark e gluoni. Si tratta di una zuppa di particelle esistita brevemente pochi milionesimi di secondo dopo il Big Bang.
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